A Parigi è stato il giorno di Buffon: «Sentivo di avere ancora tanto da dare. Penso ci siano le condizioni per migliorare come calciatore e come persona. Neymar? Può tornare con rabbia agonistica»
PARIGI (Francia) - Fa effetto vedere Gigi Buffon scattarsi selfie al Parco dei Principi, lo stadio del PSG e prestarsi ai fotografi francesi. A Parigi è stato il Gigi-day, con la presentazione del portiere che ha parlato inizialmente in francese ai tanti cronisti presenti:
«È stata una sorpresa di inizio maggio la chiamata del PSG, una sorpresa gradita perchè stavo programmando un altro tipo di futuro, ma avevo la speranza che accadesse qualcosa perchè sentivo di avere ancora tanto da dare». A Parigi con il sogno Champions: «Non è un'ossessione mia e neanche del PSG, penso però ci siano le condizioni per potermi migliorare come calciatore e come persona e penso anche che il club possa migliorare con me ed ambire a traguardi sempre più importanti. Quando inizia la stagione non puoi però pensare di impostarla con il solo obiettivo della Champions perchè sarebbe da pazzi totali e qui non siamo pazzi».
Al PSG potrebbe non essere titolare: «Lo sono sempre stato dovunque ho giocato ma mi sono conquistato sempre sul campo la titolarità, è chiaro che ho 40 anni ma godo di un ottimo stato di salute e mentale. Non so quanto potrò giocare ancora perchè ho smesso di fare questi calcoli».
Infine una carezza a Neymar, asso dei parigini che ha vissuto un Mondiale turbolento: «Momenti poco felici li abbiamo passati tutti. Sono delle tappe che se affrontate nel modo giusto fanno migliorare. Un campione come Neymar da una delusione come il Mondiale può tornare con più rabbia agonistica e grande desiderio di rivincita. Di questo ne gioveranno i suoi compagni ed il PSG».