Cerca e trova immobili

L'OSPITE - ARNO ROSSINI Svizzerina da triturare? Macché: «Subito il Brasile? Meglio»

06.06.18 - 07:00
Come si comporterà la Nazionale al Mondiale? Per Arno Rossini può andar lontano: «Di gruppi coesi e forti come quello elvetico non ne vedo molti in giro»
Keystone
Svizzerina da triturare? Macché: «Subito il Brasile? Meglio»
Come si comporterà la Nazionale al Mondiale? Per Arno Rossini può andar lontano: «Di gruppi coesi e forti come quello elvetico non ne vedo molti in giro»
CALCIO: Risultati e classifiche

LUGANO - Solida ma forse non abbastanza concreta. Organizzata ma forse non abbastanza "pesante" là davanti. La Svizzera si avvicina al Mondiale con tanti dubbi. Sulle sue possibilità. Sulla sua competitività. Sulla sua forza. In Russia il gruppo elvetico è atteso da una veloce comparsata?

«No di certo - ha attaccato Arno Rossini - io vedo anzi una squadra, una Nazionale, molto matura. Che ha grandi possibilità di fare bene».

È indubbio che, pur ottima tatticamente e capace di firmare prestazioni attente, la truppa rossocrociata abbia delle carenze a livello offensivo.
«Io di qualità invece ne vedo. E poi, penso concorderete con me, nel mese di Mondiale tutto può davvero succedere. Di protagonisti inattesi ce ne sono stati tanti... Non è in ogni caso solo ai singoli che si deve guardare. Prima di tutto, per riuscire in attacco, è l'atteggiamento generale che dovrà cambiare. In Russia non si dovrà speculare o pensare a fare conti. Si dovrà puntare sempre a raccogliere il massimo. A vincere».

Anche contro il Brasile, contro il quale ci sarà l'esordio?
«Anche contro il Brasile. Ci si deve provare. La possibilità di fare punti c'è. I verdeoro sono bravi e molto pericolosi in attacco. Saranno a lungo in possesso della palla ma in difesa non sono eccezionali. Lasceranno degli spazi. Se riusciremo a sfruttarli...».

Certo che se il Mondiale fosse cominciato contro un avversario più facile...
«Ma no, meglio che ci siano subito Neymar e compagni. Se c'è la possibilità di fare un'impresa, contro una big, è proprio nel match inaugurale. La Nazionale se la può giocare e non avrà nulla da perdere. Segnare a questa Svizzera, poi, non è certo semplice».

Su chi si deve puntare per provare a sgambettare i sudamericani?
«La forza dei rossocrociati sta nel gruppo. E poi le individualità... beh non mancano. Ognuno magari con motivazioni diverse può lasciare il segno. Xhaka per esplodere a livello planetario, Shaqiri per riscattarsi dalla stagione del club e mettersi in vetrina, Embolo per affermarsi tra i big...».

E poi Behrami, Lichtsteiner...
«I senatori, che probabilmente sono all'ultima grande competizione della carriera, sono i più importanti. Sono quelli che devono dare l'esempio e trascinare i compagni nei momenti difficili. Se mollano loro è dura».

Come forse accadrà nel post-Brasile. Quando arriverà la Serbia.
«La seconda sfida, in una grande competizione, è sempre la più delicata, la più importante. In quella devi cancellare quanto accaduto all'esordio e ripartire da capo. Devi essere forte a livello mentale».

E la Svizzera lo è?
«Ormai la Nazionale è una presenza fissa nelle grandi competizioni. Ha esperienza ed è rispettata dalle rivali. Saprà fare la sua partita e giocare senza paura contro un'avversaria, quella guidata da Milinkovic-Savic e Kolarov, davvero molto forte».

Ma agli ottavi ci si va?
«Sì. E non lo dico perché tifoso. Di gruppi coesi e forti come quello elvetico non ne vedo molti in giro. Ci sono avversari più completi, è vero; uno spogliatoio come il nostro però... È in questa direzione, a favore della squadra prima ancora che del singolo, che si è mosso Vlado Petkovic. Le sue scelte? Più che condivisibili».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE