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NAZIONALE«Lugano offre molto. Il girone? Dopo il sorteggio mi sono stupito»

01.06.18 - 17:06
La parola a Dario Rota, ex difensore che in carriera ha indossato anche la maglia della Nazionale rossocrociata: «Difficoltà in attacco? Credo sia un male un po’ cronico»
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«Lugano offre molto. Il girone? Dopo il sorteggio mi sono stupito»
La parola a Dario Rota, ex difensore che in carriera ha indossato anche la maglia della Nazionale rossocrociata: «Difficoltà in attacco? Credo sia un male un po’ cronico»
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LUGANO - Manca sempre meno, cresce l’attesa, aumenta l'entusiasmo e tutti gli appassionati fanno ormai il conto alla rovescia per il “kick off” dei Mondiali russi - gara d’esordio il 14 giugno - e il debutto della Svizzera fissato per il 17 alle 20.00 contro il Brasile. Giunta domenica in riva al Ceresio, la selezione guidata da Vlado Petkovic - che ha già sostenuto anche tre allenamenti a porte aperte - ha scelto ancora una volta il Ticino per preparare al meglio un appuntamento così importante.

«Non mi sorprende, Lugano offre molto: c’è tutto il necessario per avvicinarsi nel modo giusto ad un appuntamento di questo genere e Petkovic lo sa - spiega Dario Rota, ex difensore di Lugano e Lucerna che in carriera ha indossato anche la maglia della Nati - C’è il calore del pubblico, i campi e le condizioni ambientali… pioggia di questi giorni permettendo. A livello di alimentazione non si sbaglia e ovviamente anche il fatto che Petkovic sia così legato al Ticino fa tanto».

Per i numerosi bambini e appassionati, grazie ai diversi allenamenti previsti a porte aperte a Cornaredo, è una bella occasione per ammirare e “abbracciare” i propri beniamini. Si alimenta l’interesse, l’attesa, poi di colpo ci si ritroverà catapultati in Russia. «Finiti i vari campionati ci si è subito trovati in questa fase di attesa. Giusto il tempo di fare qualche settimana di preparazione e poi ecco il Mondiale, vetrina da sogno per tutti i giocatori».

Come vedi la Svizzera? Compatta e ben organizzata, ma davanti manca (sempre) qualcosa… «Credo sia un male un po’ cronico, tolti gli anni di Kubi e Frei. Alex, benché bombardato di critiche, aveva dimostrato di essere un attaccante forte e prolifico. Resta  comunque una buona Nazionale, con 27 punti conquistati nelle qualificazioni. Certo a livello internazionale, chi più chi meno, ogni avversario è pericoloso e in tanti davanti sanno fare male. Con attaccanti che fanno gol si risolvono molti problemi. Noi facciamo un po' fatica. Un altro aspetto non particolarmente è rappresentato dal fatto che alcuni giocatori sono stati poco impiegati nei loro club».

Brasile, Costa Rica e Serbia: il girone è difficile. «Il Brasile non ha bisogno di presentazioni e la Serbia è davvero una buona squadra. Quando ho visto il sorteggio mi sono un po' stupito perché la maggior parte della gente era contenta e pensava ad un passaggio del turno piuttosto agevole. Personalmente non la penso così. Il girone è duro. La prima col Brasile è sulla carta è proibitiva, ma trattandosi dell’entrata in materia per entrambe sarà un po' particolare. Vanno bene fiducia e speranza, ma è un girone tosto. La seconda con la Serbia sarà uno spareggio, poi bisognerà fare realmente attenzione anche alla Costa Rica».

Domenica 3 giugno c'è l'amichevole a Villarreal con la Spagna. Un buon test in vista del primo duello col Brasile. «Sì, le amichevoli sono state programmate in questo senso, ragionando sugli avversari che poi si andranno ad affrontare. Va anche detto che in queste amichevoli si cerca di fare un po’ “attenzione”. Non dico "tirar indietro il piede", ma a dieci giorni dal Mondiale si pensa anche ad arrivare integri. Ci si può fare male anche in allenamento (lo si è visto ieri con Xhaka, ndr), ma questi test, a mio modesto parere, lasciano anche un po' il tempo che trovano. Ad ogni modo sarà un banco di prova per confrontarsi con una squadra di primissimo piano che, come il Brasile, farà molto possesso palla», conclude il 47enne Dario Rota.

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