Prime parole di Roberto Mancini in qualità di c.t. dell'Italia
ROMA (Italia) - «La cosa più bella della nazionale è che non si devono comprare giocatori in giro». Roberto Mancini si presenta col sorriso nel suo primo giorno da ct dell'Italia. Contratto di due anni a 2 milioni a stagione con premi in base ai successi e al rendimento. Ci sarà un prolungamento automatico in caso di qualificazione agli Europei: «Non vinciamo l'Europeo da tanti anni, è l'appuntamento più vicino e vorrei portare la Nazionale a questo traguardo, non è semplice ma penso che potremo farcela».
Il primo nome che si fa è quello di Balotelli: «Con Balotelli ci parleremo, probabilmente lo chiameremo, fa parte di quei giocatori che vogliamo rivedere come agli Europei di Prandelli. Ci sono diversi giocatori che possono essere molto utili e ci sono molti giocatori che possono essere utili alla nazionale anche nei momenti più difficili. Anche con Buffon parleremo e vedremo, così come con De Rossi: hanno dato tanto alla Nazionale e mi sembra giusto. I migliori avranno sempre chances di essere chiamati».
Mancini sa bene che l'aspetta un compito difficile: «È difficile che un ct metta d'accordo tutti, la sfida non è semplice ma nel calcio non c'è nulla di facile. Alle volte si dà la colpa all'allenatore e questo non è nemmeno giusto. Come siamo stati migliori al mondo, può capitare il momento difficile. Dovremo essere noi a riavvicinare i tifosi alla Nazionale ora. Bisogna avere rispetto dei club e dei giocatori, ci sono tantissime partite. Dovremo cercare di dare una rosa di giocatori ampia, che dia la possibilità di far riposare qualcuno».