Cerca e trova immobili

SUPER/CHALLENGE LEAGUERey "coccola" Abascal: «Con lui lavori e ti diverti, darà la sua impronta al Lugano»

12.05.18 - 08:02
L'ex capitano dei bianconeri e attuale giocatore del Chiasso: «In rossoblù ho ritrovato il piacere di giocare a calcio dopo un mese in cui, l'estate scorsa, mi sono dovuto allenare da solo»
TiPress
Rey "coccola" Abascal: «Con lui lavori e ti diverti, darà la sua impronta al Lugano»
L'ex capitano dei bianconeri e attuale giocatore del Chiasso: «In rossoblù ho ritrovato il piacere di giocare a calcio dopo un mese in cui, l'estate scorsa, mi sono dovuto allenare da solo»
CALCIO: Risultati e classifiche

CHIASSO/LUGANO - Con due giornate d'anticipo il Lugano ha ottenuto la tanto agognata salvezza in una stagione impreziosita dai nove punti conquistati in Europa League. Prima con Tami e poi con Abascal i bianconeri hanno dunque raggiunto l'obiettivo stagionale.

Ora,  con la dovuta calma, si può programmare il campionato venturo, aggiustando una rosa che quest'anno ha dimostrato di avere delle lacune. La prima certezza, sulla quale Renzetti vuole costruire il futuro, si chiama Guillermo Abascal. 

Chi conosce bene il tecnico spagnolo (a Chiasso prima del passaggio in bianconero) è senza dubbio Antoine Rey, ex capitano dei bianconeri che in riva al Ceresio ha trascorso sette anni prima del passaggio, la scorsa estate, in rossoblù. 

«Come commento la stagione dei miei ex compagni? Per i giocatori il girone d'andata è stato molto stimolante per via dell'Europa League che ha dato quel qualcosa in più a tutta la piazza. Dal palcoscenico europeo poi il Lugano si è ritrovato improvvisamente a doversi salvare in campionato. Forse per qualche giocatore questo passaggio non è stato evidente... Questo nonostante il girone di ritorno sia iniziato con qualche vittoria pesante...».

...giovedì pomeriggio contro il Losanna è giunta la vittoria liberatoria: «La piazza bianconera, la dirigenza e i giocatori hanno saputo superare questo esame di maturità. Riuscire a salvarsi con due giornate di anticipo non era di certo scontato. I giocatori hanno saputo fare quel clic necessario per arrivare al raggiungimento dell'obiettivo stagionale. Anche il cambio di allenatore reputo sia stato fatto al momento giusto. Abascal ha portato qualcosa di positivo a tutto l'ambiente».

Due parole proprio su Abascal, un tecnico che tu conosci molto bene... «È un allenatore che ti fa stare bene tutti i giorni. I suoi allenamenti sono molto stimolanti e quasi sempre focalizzati sul pallone. Per me è stato un piacere conoscerlo. Dopo un periodo un po' negativo a livello personale, lui, Bignotti e in generale il Chiasso mi hanno fatto ritrovare il piacere di andare al campo tutti i giorni. Con Guillermo lavori ma allo stesso tempo ti diverti e questo non è scontato nel calcio del giorno d'oggi. È un tecnico molto moderno». 

L'anno prossimo resterà a Lugano, come lo vedi? «Sono curioso di ammirarlo per una stagione intera a Lugano. Credo molto in lui, lo stimo tantissimo. Chiaro, la Super League è un'altra cosa, ma sono convinto che potrà dare la sua impronta ai bianconeri...».

Passiamo al tuo Chiasso, dove tu e la tua squadra avete vissuto un'annata un po' strana : «A livello personale a Chiasso ho ritrovato il piacere di giocare a calcio dopo il mese in cui, l'estate scorsa, mi sono dovuto allenare da solo. Quello è stato un periodo brutto e difficile dopo i bellissimi momenti trascorsi a Lugano. Ritrovare campo e stimoli mi ha fatto rinascere. Nel girone d'andata abbiamo fatto un ottimo lavoro, penso che i tifosi si siano divertiti nel vedere giocare la nostra squadra. La pausa invernale, invece, ci ha fatto male. È un po' brutto da dire ma le infrastrutture a Chiasso, una volta arrivata la stagione fredda, non ci hanno permesso di prepararci adeguatamente per il girone di ritorno. Nella seconda metà di campionato, infatti, abbiamo faticato parecchio a ritrovare le giuste sensazioni. Non siamo mai riusciti a ritrovare la freschezza fisica e mentale». 

Una Challenge League "azzoppata" dalla rinuncia del Wohlen a disputare il prossimo campionato di Challenge League: «Chiaramente tutte le squadre, tolte Servette e Xamax, hanno risentito del ritiro del Wohlen. D'altro canto giocare senza pressione può essere anche positivo. Con Raineri siamo riusciti a ritrovarci, ha portato una mentalità propositiva. È un motivatore ed è un allenatore che quando deve dire qualcosa lo fa senza problemi. Il suo spirito è stato molto apprezzato».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE