Pur altalenanti, i bianconeri hanno fin qui completato la stagione che ci si aspettava da loro. E sarebbero bastati un paio di risultati diversi...
LUGANO - I blackout autunnali, quelli di fine inverno, il cambio dell'allenatore... guardando ai tanti picchi negativi, la stagione del Lugano andrebbe considerata negativa. Andrebbe. Ma in fondo non sarebbe giusto. Né corretto nei confronti di chi, da Tami in avanti, dalla scorsa estate ha lavorato per rendere competitivo il gruppo bianconero.
La salvezza prima di tutto, si era detto. E questa stanno rincorrendo i ticinesi i quali, a tre giornate dalla fine, sono pienamente padroni del loro destino. Hanno sprecato un match point a Lucerna, questo è vero; ne avranno tuttavia almeno un altro paio prima di doversi cominciare a preoccupare davvero. Non sono pochi quelli che - analizzando con attenzione le potenzialità della truppa affidata prima a Tami e poi ad Abascal e non facendosi distrarre dai proclami - a inizio stagione avrebbero firmato per trovarsi in una situazione del genere. Trentotto punti conquistati in trentatré giornate, mica poco per chi si è probabilmente indebolito rispetto al campionato precedente. Mica poco... in generale: qualche rivale, che pure ha speso più del Lugano, ha infatti fin qui fatto molto peggio. Dodici mesi fa, a 270' dalla fine, la classifica vedeva il Basilea - già campione - comandare con 80 punti davanti allo YB (62), al Sion (49) e ai bianconeri (47). Punteggi che confrontati fanno venire i brividi. Se i ticinesi hanno fin qui raccolto nove punti meno rispetto allo stesso periodo dello scorso campionato, i renani hanno un saldo di -15. I vallesani sono poi addirittura a -18. Questi sono crolli. Queste sono da considerare delusioni. A Cornaredo hanno fin qui semplicemente fatto quel che ci si aspetta da chi corre per salvarsi. Sono state buttate alle ortiche delle partite, verissimo; in altre si è però forse raccolto più di quanto meritato. Giusto dunque tenersi stretto il bottino ottenuto, centrare in fretta la conferma in categoria e fare tesoro degli errori commessi. L'anno che verrà, con il suo solito budget piccolo-piccolo (rispetto agli avversari), il Lugano dovrà infatti nuovamente superarsi per ritagliarsi spazio tra le big del pallone svizzero.
Classifica 2016/17, dopo 33 giornate: Basilea punti 80; YB 62; Sion 49; Lugano 47; Lucerna 43; Thun 40; San Gallo e GC 37; Losanna 34; Vaduz 29.
Classifica 2017/18, dopo 33 giornate: YB punti 78; Basilea 65; Lucerna 49; San Gallo 45; Zurigo 42; Thun 39; Lugano e GC 38; Sion 33; Losanna 32.
Differenza 2018-2017: YB +16; San Gallo +8; Lucerna +6; GC +1; Thun -1; Losanna -2; Lugano -9; Basilea -15; Sion -18.
*Vaduz retrocesso in Challenge League, Zurigo promosso in Super League.