Sfogo di Buffon dopo l'amara Madrid: «L'espulsione? Se il direttore di gara non ha la personalità per questi palcoscenici, stia in tribuna a mangiare le patatine con sua moglie»
MADRID (Spagna) - Il rigore di Ronaldo ha spezzato il sogno di una Juve epica e fatto perdere la brocca a Gigi Buffon. Il fallo di Benatia c'era? Molto probabile. Fischiarlo è stato uno scandalo? No di certo: a parti invertite a gridare allo scandalo sarebbero stati quelli con la casacca blanca.
Nonostante ciò il portiere della Juve, solitamente pacato, ha messo in scena la sua personalissima protesta. Prima in campo, spinto dall'adrenalina, poi davanti ai microfoni. La doccia non ha infatti fatto sbollire la rabbia al numero uno bianconero il quale, dopo gli insulti che gli sono costati il rosso sul terreno di gioco, ha continuato a criticare l'arbitro. Usando toni - per lui - insolitamente alti.
«Non sto a sindacare cosa ha visto l'arbitro - ha strillato Buffon a Premium Sport - Era di certo un'azione dubbia ma al 93' non puoi avere il cinismo per distruggere il sogno di una squadra che ha messo tutto in campo. Questo anche considerando il rigore netto negatoci al 95' del match d'andata. Così facendo tu ti ergi a protagonista, e non so perché. Dopo una gara del genere non puoi fare questo. Al posto del cuore hai un bidone dell'immondizia. Se non hai la personalità per questi palcoscenici, resti in tribuna a mangiarti le patatine con tua moglie. La nostra impresa sarebbe stata epica e invece l'arbitro non ha avuto il coraggio necessario per stare a certi livelli. Detto questo, il Real Madrid è stato bravissimo e nelle due gare ha meritato il passaggio del turno. L'espulsione? In quel momento all'arbitro avrei potuto dire qualsiasi cosa; lui avrebbe dovuto mostrare la sensibilità di capire cosa stava facendo. Se ti manca tale sensibilità, stai in tribuna, punto. Non è questione d'aver visto o meno: si doveva prima considerare quanto accaduto all'andata. Forse così avrebbe fischiato in maniera equa. Comportarsi così vuol dire non sapere dove ti trovi, cosa stai facendo. Vuol dire non sapere un c***o».