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Coach Pier Tami si è espresso in vista della sfida che il Lugano giocherà al Letzigrund: «Andiamo a Zurigo per ottenere un risultato importante»
LUGANO - Nella giornata odierna - venerdì 9 marzo - ha avuto luogo a Cornaredo la consueta conferenza stampa pre-partita del Lugano. Domani i bianconeri se la vedranno infatti al Letzigrund contro lo Zurigo, nel match valido per la 25esima giornata di Super League.
«Contro lo Zurigo dovremo cercare di non commettere gli errori lampanti visti nelle ultime due uscite stagionali. Andiamo al Letzigrund per ottenere un risultato importante », ha esordito l'allenatore Pier Tami. «Dobbiamo imparare che le gare non si possono controllare per 90 minuti. Bisogna saper convivere con certe situazioni ed è nei momenti di sofferenza che è necessario rimanere attaccati al risultato senza lasciare andare l’avversario. A volte succede che i ragazzi non vedono l'ora di recuperare lo svantaggio, ma lo fanno nel modo sbagliato. Bisogna sapere aspettare il momento giusto, giocando sempre da squadra e curando sempre al meglio anche la parte difensiva. Finora non siamo mai riusciti a girare una partita, probabilmente perché diventiamo frenetici e individualisti».
Ma chi giocherà titolare? «Devo ancora valutare alcune situazioni: nell’ultimo allenamento abbiamo recuperato Bottani, che era uscito malconcio dalla sfida con l'YB, ma abbiamo perso Manicone e Guidotti. Dovremo inoltre fare a meno di Golemic squalificato, mentre Piccinocchi e Daprelà sono tornati a disposizione».
Da Costa o Kiassumbua fra i pali? «Ho sempre detto che quando il portiere titolare è in difficoltà è giusto che il numero due lo sostituisca. La gerarchia è chiara e Kiassumbua ha tutta la nostra fiducia: è un buon portiere e nella sua carriera ha disputato più di cento partite di Challenge League, giocando anche quest'anno in Coppa Svizzera e in Europa League. Non deve dimostrare niente a nessuno. Ho parlato con Da Costa del suo periodo negativo e abbiamo valutato diversi aspetti. In questo momento, oltre agli errori, penso che non sia sereno. Ha fatto più errori in un mese che in tutta la sua carriera».
