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L'OSPITEVia al gran ballo della salvezza: «Lugano, stai attentissimo»

31.01.18 - 07:00
Arno Rossini ci ha “raccontato” la seconda parte di campionato: «Basilea campione e giù uno tra Thun e Lucerna. I bianconeri? Gioco consolidato ma anche calendario difficile. Guai a partir male»
Ti-Press
Via al gran ballo della salvezza: «Lugano, stai attentissimo»
Arno Rossini ci ha “raccontato” la seconda parte di campionato: «Basilea campione e giù uno tra Thun e Lucerna. I bianconeri? Gioco consolidato ma anche calendario difficile. Guai a partir male»
CALCIO: Risultati e classifiche

LUGANO - Meno di due mesi. Tanto è passato dalla chiusura dicembrina della prima parte di stagione. Sembra poco, nulla, e invece tra mercato, intoppi e sorprese, queste settimane potrebbero far cambiare il volto alla Super League. Potrebbero costringere, da qui a primavera inoltrata, a modificare la trama della storia che si è cominciato a scrivere la scorsa estate. Certo alla fine il campionato se lo giocheranno ancora Young Boys e Basilea, da lì non si scappa; ma poi? Chi correrà per l'Europa? Chi riuscirà a salvarsi e chi, di riflesso, sarà costretto a fare le valigie e a scendere di categoria? Una classifica cortissima – prime due escluse - e il non sempre apprezzato rimescolamento delle carte in tavola rendono complicatissimo ogni pronostico. Rendono interessantissime le prossime giornate. Interessantissime e pericolosissime, soprattutto per chi come il Lugano non può non considerarsi una pericolante.

«Sarà davvero una grande lotta – è intervenuto Arno Rossini – o almeno così me la immagino. La graduatoria non dà certezze e poi dalla prima parte di annata tutto è cambiato: vedo tanta incertezza».

Andiamo con ordine: il titolo finirà a Berna o Basilea.
«E qui non diciamo nulla di nuovo. Io però voglio sbilanciarmi: finirà in casa dei renani».

Nonostante lo svantaggio?
«Stanno meglio, hanno venduto Steffen ma ritrovato Frei e Stocker e poi recupereranno van Wolfswinkel. Hanno auto difficoltà all'inizio, con il cambio dell'allenatore, ma poi sono cresciuti nettamente. Mentre credo che lo YB abbia già dato il massimo. Alla fine sarà festa rossoblù».

Poi?
«Poi tutto può accadere. Dallo Zurigo al Sion, ognuna rischia qualcosa».

I biancoblù sono terzi, hanno fatto benissimo...
«Ma non hanno chiuso in maniera brillante: la maggior parte dei loro punti li hanno infatti fatti nella primissima parte di campionato. Non penso proprio metteranno insieme lo stesso bottino. Per quanto riguarda il Sion invece... è ultimo e staccato, è vero: io non mi sento però di darlo già per retrocesso. Al Tourbillon hanno davvero troppa qualità ed esperienza per “scendere”. Si salveranno».

Alla fine, secondo te, chi sarà costretto a prendere l'ascensore per il piano inferiore?
«È difficile dirlo. Credo che, per quanto visto in campo e quanto accaduto in sede di mercato, a scendere dovrebbe essere una tra il Thun, che ha perso Rapp, e il Lucerna, che comunque in Seoane ha trovato un mister preparato. Quando devi però guardare ai conti...».

E il Lugano?
«Ha un gruppo unito e un gioco consolidato. Ha ottime possibilità di incrementare nettamente il bottino raccolto negli ultimi mesi del 2017. Però...».

Però?
«I bianconeri hanno un calendario difficile: devono stare attentissimi. Cominceranno a Basilea poi, nelle prime cinque, se la vedranno anche con Sion, GC, San Gallo e YB. Impegni tostissimi. Guai a partir male. Sarebbe molto pericoloso».

Credi che Tami abbia studiato un programma ad hoc per permettere ai suoi di essere subito brillanti, anche se questo significa magari avere minor tenuta sul lungo periodo?
«Sicuramente. Pier è un profondo conoscitore di questa categoria: sa cosa serve per salvarsi. Sa come comportarsi per sopravvivere ai doppi scontri diretti che il Lugano si troverà ad affrontare. Meglio la brillantezza subito, per strappare punti pesanti nei primi match e star tranquilli, che puntare su carichi di lavoro pesantissimi e rischiare di arrivare imballati alla ripresa. Perdere tanti confronti ora sarebbe problematico per il morale e serenità del gruppo».

Viva il punticino?
«Assolutamente: per la classifica come, appunto, per la tranquillità. I bianconeri devono tentare di mettere insieme un piccolo vantaggio su chi li segue, così da potersi poi permettere di giocare senza troppa pressione in primavera».

Punti, punti, punti... ma quanti ne servono per salvarsi: 40?
«Con quaranta puoi star sereno».

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