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L'OSPITEMontagne russe "renzettiane", superCity e la Nati: via all'abbuffata

03.01.18 - 07:00
Come si chiuderà, in Svizzera e in Europa, la stagione pallonara? E cosa accadrà al Mondiale? Con Arno Rossini abbiamo tentato qualche pronostico
Keystone
Montagne russe "renzettiane", superCity e la Nati: via all'abbuffata
Come si chiuderà, in Svizzera e in Europa, la stagione pallonara? E cosa accadrà al Mondiale? Con Arno Rossini abbiamo tentato qualche pronostico
CALCIO: Risultati e classifiche

LUGANO – Inizio dell'anno, periodo giusto per fare l'elenco dei propositi – spesso buoni – in vista dei mesi che verranno, e anche per fare delle previsioni. Dieta, palestra, ritmi meno frenetici... di obiettivi per il 2018 ce ne sono già parecchi; noi quindi ci limitiamo a prevedere, anzi a provare a farlo, quello che potrà accadere da qui all'estate. Non più in là.

Si parla di sport. Si parla di calcio. Si parla di Svizzera. Cerchiamo dunque, con l'aiuto di Arno Rossini, di capire cosa ci attende. Per esempio, in Super League come andrà a finire? E il Lugano, riuscirà a salvarsi? E al di fuori dei confini nazionali? Il Basilea ha ancora da giocarsi qualche carta continentale, nella Champions che pare poter essere griffata City. Da giugno, infine, c'è un appuntamentino da non perdere in Russia...
Cominciamo dalle nostre latitudini, cominciamo dal Lugano.

«Sono convinto che i bianconeri si salveranno - ha raccontato proprio Arno Rossini - In che modo dipende dai risultati che riusciranno a ottenere nelle prime sei, sette partite. Cominceranno con il Basilea, poi avranno lo scontro diretto con il Sion... Se riusciranno a partire bene potranno ambire anche a qualcosa di importante, magari come l'anno passato potranno completare una rimonta da Europa League. Se invece faticheranno all'inizio, dovranno poi correre solo per evitare la retrocessione. A quel punto tutto diverrebbe molto più complicato, perché aumenterebbe la tensione e ci sarebbe maggior pressione. E poi Renzetti... con lui si vive sulle montagne russe: ci sarebbero di sicuro delle critiche da parte sua qualora i risultati non arrivassero. Comunque, almeno la conferma in Super League per me non sfuggirà».

Già, il campionato, chi lo vincerà?
«Sono convinto che, alla fine, la spunterà ancora il Basilea. Lo Young Boys ha chiuso arrancando, i renani invece erano lanciatissimi. È arrivato Campo, è tornato Frei, rientrerà van Wolfswinkel... i rossoblù si riconfermeranno».

Non saranno distratti dalla Champions League?
«Lì la loro avventura durerà poco. Negli ottavi affronteranno il Manchester City. Come già detto, da quella doppia sfida otterranno grande visibilità e tanti soldi. Tutto qui, saranno eliminati. Al 100%».

E allora chi vincerà in Europa?
«Proprio il City è, secondo me, il grande favorito per il successo finale. La squadra di Guardiola ha palleggio, fisico e qualità. Ha un De Bruyne favoloso: la vedo un gradino sopra alle spagnole, pur fortissime, e al Bayern Monaco. Finirà con il vincere la Premier League con quindici punti di vantaggio sulla seconda classificata, come si può non considerarla il top a livello continentale?».

L'anno sportivo sarà pruriginoso anche in estate. Ci sono i Mondiali. C'è la Svizzera. Come ci andrà?
«Supereremo il girone, che pure è durissimo».

Costa Rica, Serbia, Brasile...
«Il gruppo allenato da Vlado Petkovic è maturo al punto giusto. Soffrirà, certo, e dovrà sperare che i verdeoro non regalino punti alle altre rivali, ma passerà il turno».

E poi?
«Ci si divertirà. Già arrivare agli ottavi sarebbe un bel risultato. A quel punto, poi, fatto il pieno di entusiasmo, ogni match racconterà una storia diversa. Tutto può succedere».

Quante squadre ha davanti a sé la Nazionale?
«Cinque o sei sono, a livello di qualità, migliori. Ma sulla gara secca sono gli episodi a fare la differenza».

Per vedere i rossocrociati arrivare fino in fondo serve però davvero tanto ottimismo. Chi vincerà?
«Dico Germania. I tedeschi, pur fortissimi, hanno meno talento di Brasile e Argentina. Hanno però un mister molto bravo e, soprattutto, un'organizzazione grandiosa. Sarà questo, ne sono convinto, che alla fine farà la differenza».

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