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SUPER LEAGUEIl figlio di Constantin ha minacciato di morte Fringer

24.09.17 - 14:14
Non soltanto il presidente del Sion ha oltrepassato i limiti, giovedì sera, al termine della sfida fra Lugano e Sion, bensì a anche il direttore sportivo
Il figlio di Constantin ha minacciato di morte Fringer
Non soltanto il presidente del Sion ha oltrepassato i limiti, giovedì sera, al termine della sfida fra Lugano e Sion, bensì a anche il direttore sportivo
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SION - Nella giornata odierna - domenica 24 settembre - il "Blick" è ritornato sullo spiacevole episodio che ha coinvolto il presidente del Sion Christian Constantin e l'opinionista di Teleclub Rolf Fringer al termine del match di giovedì fra Lugano e Sion, rivelando un retroscena. 

Poco prima della lite fra i due, Barthélémy Constantin, figlio del presidente vallesano, nonché ds della squadra, si era già scagliato contro l'ex tecnico della Nazionale svizzera e - stando al presentatore Chris Augsburger - l'avrebbe minacciato di morte.

Il moderatore ha descritto la situazione sull'edizione domenicale del quotidiano svizzero-tedesco... «Poco dopo il triplice fischio finale è venuto verso di noi con gli occhi pieni di collera. Barthélémy ha preso per il bavero Rolf Fringer e gli ha detto: «Se dici ancora una volta qualcosa contro la mia famiglia, ti giuro che ti uccido».

Di fronte a una simile minaccia il presentatore è rimasto ovviamente allibito. «Sono stato incapace di reagire, era una minaccia di morte, qualcosa che non avevo mai visto fino a quel momento». 

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COMMENTI
 

siska 6 anni fa su tio
Perché i "signori?" constantin o il "signore?" constantin non hanno denunciato prima il signor Fringer? Ma da dove sono venuti questi? Mamma mia un unica faccia divisa in due e un 1/2 cervellus diviso in.......

roma 6 anni fa su tio
...allora i Constantin da bannare dagli stadi per un bel po' sono...2

sergejville 6 anni fa su tio
Risposta a roma
da biasimare i Constantin (ovviamente) ma anche questi giornalisti ed opinionisti che sparano sempre sentenze, giudizi, anche extra-sportivi. Insomma, non se ne può più.
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