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SUPER LEAGUECrisi Sion e Tramezzani, Tami non ci pensa: «Guai a guardare in casa altrui»

18.09.17 - 22:46
Soddisfatto dalla prova offerta dai suoi in Coppa Svizzera, il mister del Lugano pensa alla sfida di giovedì in campionato: «La situazione dei vallesani? Non è affar nostro»
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Crisi Sion e Tramezzani, Tami non ci pensa: «Guai a guardare in casa altrui»
Soddisfatto dalla prova offerta dai suoi in Coppa Svizzera, il mister del Lugano pensa alla sfida di giovedì in campionato: «La situazione dei vallesani? Non è affar nostro»
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LUGANO - Una è stata amara. L'altra invece, pur tra qualche spavento, ha portato in dote il regalo più gradito: la qualificazione. In quattro giorni il Lugano ha spremuto emozioni diversissime dalle due coppe alle quali partecipa. Ai tornei a eliminazione, in ogni caso, i bianconeri possono anche smettere - per ora - di pensare: a breve dovranno infatti rituffarsi in campionato. A breve avranno un doppio incrocio da brivido che potrebbe indirizzare la loro stagione. Sion e GC (entrambi in casa), tra giovedì e domenica potrebbero lasciare il segno. Ma come arrivano a questi 180' di fuoco?

«Sono molto soddisfatto dalle risposte che i miei ragazzi hanno dato a Köniz - ha raccontato Pier Tami - Quel confronto era infatti davvero pericoloso. Sia per il valore dell'avversario, una squadra che in coppa, sul suo campo, è davvero temibile - e lo ha dimostrato spessissimo in passato - sia perché non sapevo come i miei si sarebbero mossi dopo la trasferta israeliana. La prestazione è stata molto convincente. Sia a livello fisico che mentale».

Forse proprio i "muscoli" sono quelli che avrebbero più potuto tradire. Dopo il viaggio per giocare con il Be'er Sheva...
«Sotto quel punto di vista non ho nulla da rimproverare ai miei, che hanno corso, e tanto, fin dai primissimi minuti della sfida. Sono felice però anche della concentrazione e dell'attenzione mostrate sul campo. Il rischio di sottovalutare un impegno del genere c'era, era concreto. Invece siamo stati bravi giocare con il giusto atteggiamento. Puoi vincere facilmente o anche perdere, gli episodi sono determinanti, ma non puoi non esserci con la testa».

Alla fine è uscito un 1-0 striminzito e c'è anche stata la paura sul rigore...
«Da Costa è stato bravo a parare. Anche questo fa parte del gioco. Se c'è qualcosa che possiamo rimproverarci è che non siamo stati concreti. A questo punto della stagione, in quella competizione, l'unico fatto che contava era in ogni caso passare il turno. Ce l'abbiamo fatta. Va benissimo così».

Giovedì sarà di nuovo campionato e voi vi troverete di fronte un Sion in crisi. A Mister Tramezzani hanno dato tre giornate di tempo per levarsi dai guai. Per voi sarà un vantaggio affrontare un rivale in queste condizioni?
«Dipende da come la si guarda. Quando scendi in campo dopo una sconfitta giochi sicuramente con più rabbia e determinazione. È però anche vero che perdere aumenta l'insicurezza. I vallesani avranno quindi forse maggior carica agonistica e minor tranquillità. Detto ciò non è il caso di pensare a loro: non è affar nostro. Guai anzi a commettere l'errore di guardare in casa altrui. Dobbiamo rimanere concentrati sul nostro lavoro, cercando di migliorare gli aspetti nei quali finora non siamo stati perfetti e confermare, invece, quelli nei quali siamo andati bene».

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