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CHAMPIONS LEAGUE«Sev-iiiillaaaaa, bang e vamooooooos», il “pazzo” Alves davanti allo specchio

02.06.17 - 13:13
Tra Steve Jobs e Pep Guardiola, l'esterno brasiliano si è raccontato in vista della finale di Cardiff: «Prima della partita mi bloccherò per cinque minuti»
Keystone
«Sev-iiiillaaaaa, bang e vamooooooos», il “pazzo” Alves davanti allo specchio
Tra Steve Jobs e Pep Guardiola, l'esterno brasiliano si è raccontato in vista della finale di Cardiff: «Prima della partita mi bloccherò per cinque minuti»
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CARDIFF (Galles) - Giocatore più titolato d'Europa, miglior suggeritore di Lionel Messi: quando Dani Alves ha lasciato il Barcellona e si è accasato alla Juventus lo ha fatto con un obiettivo chiaro in mente: continuare a vincere. E dopo aver eliminato i suoi vecchi compagni nei quarti, il brasiliano si appresta a disputare l'ennesima sfida entusiasmante della sua carriera. «Avrò l'opportunità di giocare un'altra finale di UEFA Champions League contro un avversario che conosco bene - ha dichiarato Alves a 'The Player's Tribune' - Come sempre, ho studiato Cristiano come se fosse un ossessione e come sempre prima della partita mi guarderò allo specchio, mi bloccherò per cinque minuti, e rivivrò nella mia mente il film della mia carriera, della mia vita».

Un film che è cominciato in Brasile, nello stato di Bahia. All'epoca Dani Alves sapeva a malapena dove si trovasse la Spagna sulla carta geografica. «Avevo 18 anni e giocavo per il Bahia nel campionato brasiliano - ha ricordato - Un osservatore venne da me e mi disse “Il Siviglia vuole ingaggiarti”. Io risposi “Il Siviglia? Ma è fantastico”. E lui “Ma sai dov'è?”. Io replicai “Certo che sì, Sev-iiiillaaaaa. È meraviglioso". In realtà non avevo la minima idea di dove si trovasse la città, per me poteva essere persino sulla luna. Ma il nome mi piaceva. Qualche giorno più tardi cominciai a chiedere in giro e scoprii che il Siviglia giocava contro Barcellona e Real Madrid. In Portoghese c'è un'espressione per momenti del genere: Agora. È come dire “Bang”. Ed è stato esattamente così».

Un altro momento fondamentale nella carriera del brasiliano è stato l'incontro con Josep Guardiola, per il quale l'ex giocatore del Barcellona è prodigo di elogi. «Se penso a un computer mi viene in mente Steve Jobs, se penso al calcio mi viene in mente Pep - ha dichiarato – È un genio, un autentico genio. Pep era in grado di prevedere esattamente come le cose sarebbero andate in campo. Per esempio, prima della partita vinta 5-0 contro il Real Madrid nel 2010, Pep ci disse “Oggi giocherete come se il pallone bruciasse. Non dovrà mai rimanere fermo tra i vostri piedi, nemmeno per mezzo secondo. E la vinceremo facilmente”».

E l'amore di Dani Alves per il Barça non si è spento nemmeno dopo il cambio di casacca. «Tre mesi fa, quando c'è stata quell'incredibile rimonta contro il Paris Saint-Germain, sono letteralmente saltato sul divano - ha dichiarato terzino 34enne - Leggendo i giornali qualcuno avrebbe potuto pensare che io sperassi in una sconfitta del mio vecchio club, ma quando Neymar ha segnato quella fantastica punizione sono saltato sul divano e ho cominciato a urlare “Vamooooooos” davanti alla televisione. E quando Sergi Roberto ha segnato il gol-qualificazione al 95', sono impazzito come tutti i tifosi del Barça. Perché ho ancora il Barcellona nelle vene».

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