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SUPER LEAGUE«Auguro al Lugano di andare in Europa, il Ticino lo merita»

11.05.17 - 07:01
Giorgio Contini, ex Vaduz, guida il San Gallo da una settimana: «È stato un po’ come fare ritorno a casa. C’è da migliorare, ma la vittoria all’esordio è stata pesantissima»
Keystone
«Auguro al Lugano di andare in Europa, il Ticino lo merita»
Giorgio Contini, ex Vaduz, guida il San Gallo da una settimana: «È stato un po’ come fare ritorno a casa. C’è da migliorare, ma la vittoria all’esordio è stata pesantissima»
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SAN GALLO - Catapultato sulla panchina del San Gallo dopo l’esonero di Joe Zinnbauer, Giorgio Contini ha vissuto domenica alla Pontaise, a spese del Losanna, un esordio da “3 punti” che ha riportato serenità in casa biancoverde. Una prestazione non certo perfetta, ma un successo pesantissimo che, ottenuto in uno scontro diretto dopo 5 ko filati, suona come un autentico colpaccio per la lotta nella parte bassa della classifica.

«Accettare questo incarico a San Gallo è stato un po’ come fare un ritorno a casa - ha esordito Giorgio Contini - Qui, dopo un’esperienza da giocatore, ho mosso anche i primi passi da allenatore con la U21 (2007-2011, ndr) e assistente della Prima squadra. La regione mi conosce e sono legato alla gente, c’è tanta voglia di calcio. Quello della società è un progetto logico: come si è visto anche a Basilea ora si usa dare fiducia a tecnici giovani. Nel mio caso sono cresciuto “step by step” arrivando fino in Super League con il Vaduz, ora sono a San Gallo e so che c’è un grande potenziale, è una piazza bellissima per lavorare».

E alla prima uscita è arrivata una vittoria preziosissima. «In 3-4 giorni di lavoro era difficile cambiare tante cose, ho fatto giocare la squadra che avevo in mente e che sapevo potesse darmi stabilità e qualità. In alcune circostanze il Losanna si è resto molto pericoloso e abbiamo avuto anche un po’ di fortuna, ma l’obiettivo era ritrovare fiducia e ci siamo riusciti. In queste situazioni l’aspetto mentale è molto importante. La vittoria è stata pesantissima e ci fa bene. Ora c’è la partita col Vaduz, possiamo fare un altro passo enorme verso la salvezza».

In una partita come quella della Pontaise gli stimoli non potevano certo mancare. «La situazione era chiara. Negli ultimi anni mi sono già trovato a dover affrontare questo genere di partite, so che non bisogna essere troppo nervosi. Ho cercato di trasmettere calma ai ragazzi, così che si potessero esprimere al meglio. C’era tanta pressione e la scossa portata dal cambio di allenatore può aver “aiutato” il gruppo. I giocatori si sono presi delle responsabilità, non si sono nascosti: non avevano più alibi».

Piegando il Losanna, penultimo, Contini ha fatto un piacere anche al Vaduz, ancora il lotta per la salvezza e attualmente a -4 dai vodesi. «Sì, ha ancora chance di recuperare. Con il Vaduz sono rimasto in buoni rapporti, c’è tanto rispetto reciproco e ho ancora molti amici. Ora, dopo quattro anni meravigliosi, era arrivato il momento giusto per lasciarsi. Sabato per 90’ saremo rivali, poi spero che riusciranno a salvarsi».

Capitolo Lugano. Capaci di vincere e convincere, i bianconeri si sono “tirati fuori” piuttosto in fretta dalla lotta salvezza e ora mirano all’Europa. Per Contini è una sorpresa? «No, per niente. Già in passato, indicando le squadre che avrebbero lottato per la retrocessione, ho sempre escluso il Lugano. In gennaio la società ha fatto acquisti importanti e poteva già contare su ottimi elementi. Il mister, dopo un primo periodo un po’ difficile, ha trovato la strada: Tramezzani è l’uomo giusto».

E a Lugano un colpo di gennaio è stato Sadiku, attaccante che il mister 43enne ha allenato nel Principato nel girone di ritorno dello scorso campionato. «Sì, lo avrei voluto volentieri anche quest’anno. È quel giocatore che, senza tante occasioni, ti può fare 10 gol e aiutare nelle situazioni critiche. Pure a Lugano sta facendo benissimo, è un ragazzo che ha “fame” e la mentalità giusta».

Attualmente quarti, i bianconeri ora sognano l’Europa… «Quando si sale non bisogna mai avere paura. L’importante è essere sempre consapevoli di quel che accade: andando in Europa anche la società dovrà fare dei passi importanti. Auguro al Lugano di farcela, il Ticino lo merita, ha voglia di calcio internazionale e di dimostrare che si gioca un calcio attrattivo».

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