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SERIE AI dolori del "giovane" Licht: «Pochi sanno dei miei problemi della scorsa estate»

01.05.17 - 18:39
Stephan Lichtsteiner è tornato sul suo periodo difficile alla Juve. E ha sbirciato al futuro: «La Cina? Non ho bisogno di soldi»
Keystone
I dolori del "giovane" Licht: «Pochi sanno dei miei problemi della scorsa estate»
Stephan Lichtsteiner è tornato sul suo periodo difficile alla Juve. E ha sbirciato al futuro: «La Cina? Non ho bisogno di soldi»
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TORINO (Italia) - Un addio annunciato si è trasformato nella prosecuzione di un matrimonio, sia pur tra alti e bassi: tra la Juventus e Lichtsteiner non sono sempre state rose e fiori. In un'intervista concessa al Blick il 33enne esterno rossocrociato ha raccontato (in parte) i suoi tormenti con i bianconeri, specie dopo l'approdo a Torino di Dani Alves.

«Quando è arrivato ho pensato che veniva da Barcellona e che con un giocatore forte la mia vita poteva diventare difficile a causa della concorrenza. La scorsa estate sono però successi molti altri fatti, ci sono stati problemi, ma mai a causa di Dani. È una storia che tengo sempre per me e che solo i miei colleghi più stretti e la mia famiglia conoscono. Era importante parlare con la Juve così ci siamo seduti attorno a un tavolo e abbiamo risolto ogni cosa. Sono felice di come tutto si sia sistemato. Sono orgoglioso di aver dato le mie risposte solo sul campo».

Ventisette partite fin qui disputate in stagione per Stephan... «Sta andando tutto bene. Voglio godermi questo momento: giochiamo per il titolo, siamo in finale di Coppa Italia e c'è la possibilità di andare in finale di Champions League. Se vinceremo la Champions League diventeremo immortali, faremo la storia di questo club».

Proprio in Champions Lichtsteiner era stato inizialmente messo da parte, tolto dalla lista dei giocatori che potevano partecipare: «È stato bello, due anni, fa disputare in tutte le tredici partite fino alla finale di Berlino. Quest'anno mi sono "concentrato" di più sul campionato, giocando da titolare contro la Roma e il Napoli».

Il terzino ha escluso l'ipotesi Cina per il futuro («Non ci sono mai stato. Mia moglie e i miei figli hanno bisogno di stare tranquilli, non è il caso di andarci, non ho bisogno di soldi, ne ho abbastanza per avere una buona vita. Piuttosto l'America sarebbe una bella esperienza») e ha rivolto uno sguardo alla Svizzera. Ma non da giocatore: «Solo al termine della carriera. Uno dei miei sogni è ultimamente fare il direttore sportivo o l'allenatore».

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