Ai bianconeri manca solo la matematica per avere la certezza di un nuovo campionato di Super. Quinti, per finire in Europa League non dovranno... spaventarsi
LUGANO - Un Lugano sontuoso ha battuto 4-2 il Sion, facendo un passo decisivo (se non definitivo) verso la conferma in Super League. Travolti i vallesani, i bianconeri hanno definitivamente gettato la maschera: a salvezza praticamente centrata ora puntano all'Europa.
Le ambizioni sono legittime, visto quel che sta combinando una squadra sempre più sicura e disinvolta, sempre più in grado di imporre il proprio gioco senza troppo preoccuparsi del nome e del rango dell'avversario che si trova di fronte. È questo forse - l'aver dato carattere e un'identità precisa al gruppo - il vero capolavoro di Paolo Tramezzani. Il mister non ha inventato un calcio nuovo e, in più, ha potuto godere di un Sadiku sempre letale, questo è vero; ha però avuto il merito di riportare tranquillità e attenzione tra le fila bianconere. Levatisi di dosso ogni paura, Sabbatini e compagni giocano ora sciolti, sereni. E ciò si vede. L'ultimo a farne le spese è stato il Sion, stanco, frastornato, giustamente uscito con le ossa rotte dal weekend.
Ora che il primo grande, vero, obiettivo stagionale è stato praticamente raggiunto, a Cornaredo hanno ammesso di guardare davanti a loro, alla conferma di quel quinto posto che vale l'Europa League. E con nove match ancora da giocare, la possibilità di qualificarsi per una “gita” continentale è tutt'altro che remota. Reinventarsi grandi, quando fino a poco tempo fa si pensava solo a tenersi una squadra alle spalle, non sarà in ogni caso certo un esercizio facile per i ticinesi. Ecco la nuova sfida, ecco un motivo per non mollare un centimetro da qui all'ultimo minuto di stagione. Sarà una bella volata, serviranno gambe, cuore e testa. Qualità che, almeno da febbraio in avanti, il Lugano ha dimostrato di possedere in gran quantità.