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BEACH SOCCERAngelo Schirinzi su Eric Cantona: «Ho creato la Nazionale Svizzera grazie a lui»

22.03.17 - 07:26
A fine aprile inizieranno i Mondiali alle Bahamas e la selezione elvetica nutre grandi ambizioni: «Obiettivo? Non sarà semplice, ma noi scendiamo sempre in campo per vincere»
Angelo Schirinzi su Eric Cantona: «Ho creato la Nazionale Svizzera grazie a lui»
A fine aprile inizieranno i Mondiali alle Bahamas e la selezione elvetica nutre grandi ambizioni: «Obiettivo? Non sarà semplice, ma noi scendiamo sempre in campo per vincere»
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NASSAU (Bahamas) - Dal prossimo 27 aprile fino al 7 maggio 2017 avrà luogo a Nassau - alle Bahamas - la nona edizione della Coppa del Mondo FIFA di beach soccer.

Oltre alla Nazionale svizzera parteciperanno alla rassegna iridata altre 15 squadre: la formazione ospitante (Bahamas), tre compagini europee (Polonia, Italia, Portogallo), tre sudamericane (Brasile, Ecuador, Paraguay), due della CONCACAF (Messico, Panama), due africane (Nigeria, Senegal), una dell'Oceania (Thaiti) e tre asiatiche (Iran, Giappone, Emirati Arabi Uniti). La selezione rossocrociata si trova nel Gruppo A con Bahamas, Ecuador e Senegal.

L'allenatore è Angelo Schirinzi, nonché fondatore della Nazionale elvetica di questo sport. Il 44enne nativo di Basilea - considerato un'icona del beach soccer alle nostre latitudini - ha debuttato in Nazionale nel 2001 collezionando più di 300 presenze, dividendosi fra giocatore e ruolo di coach. Nella sua bacheca può annoverare fra gli altri trofei un Campionato Europeo (2005) e una Coppa Europea (2012), oltre alla medaglia d'argento ai Mondiali (2009). 

Da segnalare che nel 2013 è stato anche l'allenatore della nazionale tahitiana, raggiungendo uno storico quarto posto ai Mondiali casalinghi che gli è valso il titolo di cavaliere dell'Ordine di Tahiti Nui.

Angelo Schirinzi, siete pronti per i Mondiali?
«Siamo pronti e non vediamo l'ora che il torneo di Nassau abbia inizio. L'evento è particolarmente sentito e per l'occasione è stato costruito uno stadio molto grande e accogliente. Obiettivi? Preferisco non parlarne: porta sfortuna ma bisogna anche essere realisti, dato che il livello della competizione è molto alto. In ogni caso scendiamo sempre in campo per vincere e proveremo con tutte le nostre forze a centrare il miglior risultato possibile».

Quali sono le squadre più temibili in questo sport?
«Il ranking mondiale vede in testa il Portogallo, davanti a Russia, Brasile, Italia, Iran e Svizzera. Le cinque squadre davanti a noi sono davvero forti, poi ovviamente c'è sempre qualche sorpresa come potrebbe essere la Polonia, che ha battuto i forti russi - vincitori di due edizioni della Coppa del Mondo - e quindi assenti a Nassau».

Come funziona il movimento del beach soccer in Svizzera?
«A livello di club è presente una Lega Svizzera maggiore composta da sei formazioni - la Suzuki Super League - e una Lega minore - la Suzuki Challenge League - di nove squadre. Si gioca da maggio ad agosto ogni due settimane, con tutte le compagini che si ritrovano nella stessa città e disputano una partita al sabato e una alla domenica. C'è la possibilità di una situazione di promozione/retrocessione al termine di ogni campionato».

...e a livello di Nazionale?
«Nel beach soccer esiste una grande differenza rispetto al calcio: i giocatori della Nazionale non si riuniscono solo due-tre volte nell'arco di un anno, ma si allenano sempre insieme. La selezione svizzera ha la priorità su tutti i club che devono così rinunciare ai loro migliori elementi durante la maggior parte degli allenamenti. A Basilea abbiamo a disposizione una palestra provvista di un campo interno e di uno esterno, dove ci alleniamo cinque volte alla settimana per tutto l'anno. A livello di competizioni si disputano annualmente il Campionato Europeo e la Coppa Europea. Nel primo torneo sono presenti 12 squadre che si affrontano fra di loro: il vincitore si laurea campione europeo, l'ultima retrocede, mentre le prime otto disputeranno in seguito la Coppa. Oltre a questo ogni due anni ci sono le qualificazioni per la Coppa del Mondo». 

Finora qualche soddisfazione ve la siete tolta...
«Abbiamo conquistato un Campionato Europeo e una Coppa Europea, oltre alla medaglia d'argento ai Mondiali nel 2009. In quest'ultima occasione il nostro giocatore Stankovic ha vinto il premio come miglior giocatore, laureandosi anche il TopScorer dei Mondiali».

La Nazionale svizzera esiste praticamente grazie a te. Com’è stato il tuo percorso?
«Fino a 29 anni ero un appassionato di calcio ed ero allenatore-giocatore di una squadra di Prima Lega svizzera, ma i massimi livelli li avevo raggiunti in precedenza militando in Challenge League e nel massimo campionato di Singapore. In seguito ho potuto ammirare Eric Cantona alla televisione che stava giocando a beach soccer in Francia: mi sono innamorato di questo sport e ho subito pensato di creare la stessa cosa in Svizzera, lasciando definitivamente perdere il calcio. Per promuovere la disciplina abbiamo quindi coinvolto ex calciatori come Thomas Bickel, Alain Sutter, Dario Zuffi e l'iniziativa è stata un successo. Da lì in poi diversi ragazzi hanno iniziato a praticare quotidianamente il beach soccer».

In Ticino però non è così praticato...
«È davvero un peccato che non ci sia questa passione e non me lo spiego, in Ticino ci sono anche le condizioni climatiche migliori. Qualche anno fa abbiamo disputato uno di questi tornei a Tenero ma il movimento non si è sviluppato. Probabilmente è ancora troppo presto, ma sono sicuro che in futuro sarà diverso».

Che rapporto hai con Cantona?
«Abbiamo giocato tante volte insieme, ci conosciamo bene. Lui ha smesso nel 2008 ma è sempre presente agli eventi: è un personaggio divertente e nello stesso tempo molto particolare».

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