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SUPER LEAGUE «Dopo Lugano nessuna chiamata»

18.01.17 - 14:09
A un mese dall'esonero, l'ex allenatore bianconero non ha ancora smaltito la delusione: «Non ho più sentito Renzetti, lo farò: sono ancora un suo dipendente»
Ti-Press
«Dopo Lugano nessuna chiamata»
A un mese dall'esonero, l'ex allenatore bianconero non ha ancora smaltito la delusione: «Non ho più sentito Renzetti, lo farò: sono ancora un suo dipendente»
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LUGANO - Non è stato come la fine dell'amore di una vita ma poco ci manca. E in questi casi dimenticare è difficile. Difficilissimo. 

Silurato dal Lugano poco prima di Natale, dopo mesi vissuti sotto pressione, Andrea Manzo è ancora parecchio abbacchiato. Le festività e la famiglia sono state un bel diversivo per il mister il quale, in ogni caso, non ha ancora archiviato gioie e dolori e non si è abituato al fatto che sulla panchina bianconera ora sieda un altro tecnico.

«È dura da digerire - ci ha confermato proprio il 55enne veneziano - ma, insomma, piano piano si prova a voltar pagina. In fondo se uno fa l'allenatore deve mettere in conto che un'avventura possa terminare».

Per dimenticare un vecchio amore è, di solito, utile distrarsi con un altro partner. Proposte per tornare in pista sono già arrivate?
«No, a dire il vero. Chiuso con il Lugano non sono stato contattato da altri club».

Cosa fa un allenatore in "pausa"?
«Studia, si aggiorna. Seguirò con attenzione le partite del campionato svizzero, quando ricomincerà, e sto guardando quelle del calcio italiano. Non sto facendo vacanza...».

Quando lei fu allontanato dal club bianconero Angelo Renzetti ammise che si sarebbe speso per trovarle una sistemazione nel nostro calcio. Nel Team Ticino magari...
«Ultimamente non ho parlato con il presidente. Sono in attesa di una sua comunicazione. Sono sicuro che, se ci sarà l'opportunità, ci sentiremo».

Questo accadrà di certo, in fondo lei è ancora un dipendente del Lugano...
«Esatto. Cornaredo è un po' casa mia. Già in passato ero "arrivato" e poi ero stato allontanato. Poi mi hanno richiamato...».

Come canta Venditti - e come ama ripetere Galliani - certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano...
«Vero. E il Lugano per me è e sarà sempre un amore. Tornare è una grande emozione».

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