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I renani sono caduti 1-4 in casa contro l'Arsenal. Ultimi del girone, non faranno neppure l'Europa League. Ora Fischer rischia grosso
BASILEA - Una nuova sconfitta, la quarta in sei partite stagionali di Champions League, ha costretto il Basilea a dire addio all'Europa. Cadendo 1-4 in casa contro l'Arsenal, in un match nel quale disattenzioni e poca "testa" sono stati fatali, i renani hanno infatti perso la possibilità di sopravanzare il Ludogorets (2-2 a Parigi contro il PSG) nella classifica del girone A. Alla fine quarti, non sono quindi riusciti ad agguantare neppure l'Europa League.
Quella dei rossoblù, padroni in Super League, è da considerare come una disfatta. Non ci sono altri termini per raccontare della triste avventura continentale di una squadra non certo favorita dal sorteggio (Arsenal e PSG erano avversari tostissimi nella corsa verso gli ottavi) ma, in ogni caso, persasi per strada per colpe sue. Non riuscire a battere, in trasferta come anche in casa, i bulgari del Ludogorets, è stato un peccato imperdonabile. Che è costato prestigio, visibilità e milioni. Dopo il match di campionato del prossimo weekend, che chiuderà la prima parte di stagione, i dirigenti del Basilea dovranno sedersi attorno a un tavolo e parlare di futuro. Di un futuro nel quale Urs Fischer potrebbe non essere più padrone della panchina.
La sera di Champions League è servita anche per rendere ufficiale la qualificazione alle partite con eliminazione diretta per il Napoli e il Benfica. Nello scontro diretto tra portoghesi (in casa) e italiani hanno prevalso questi ultimi (2-1). L'incredibile tonfo del Besiktas (0-6 a Kiev) ha in ogni caso spalancato per entrambe le compagini le porte degli ottavi di finale. Gli altri confronti hanno invece "solo" sancito il passaggio in Europa League del Borussia Mönchengladbach e del Rostov. I tedeschi hanno approfittato del tonfo del Celtic con il Barcellona, i russi sono invece avanzati ai danni del PSV.
