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SUPER LEAGUEEverest, errori e bel calcio: «Il 7-2? Orgoglioso di quella sconfitta. A Lugano veniamo per vincere»

25.08.16 - 08:01
Fabio Celestini, timoniere del neopromosso Losanna (già a quota 7 punti), ha parlato delle prime uscite in Super League lanciando anche la sfida contro i bianconeri
Everest, errori e bel calcio: «Il 7-2? Orgoglioso di quella sconfitta. A Lugano veniamo per vincere»
Fabio Celestini, timoniere del neopromosso Losanna (già a quota 7 punti), ha parlato delle prime uscite in Super League lanciando anche la sfida contro i bianconeri
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LOSANNA - Positivo, in parte sorprendente, sicuramente di buon auspicio per il prosieguo della stagione: stiamo parlando dell’impatto in Super League del Losanna, club che nelle prime cinque uscite ha collezionato 7 punti, togliendosi anche la soddisfazione di piegare il Sion al Tourbillon (1-3). La neopromossa compagine vodese, guidata sapientemente da Fabio Celestini, sabato sarà di scena a Cornaredo dove duellerà con il Lugano di Manzo. Senza dimenticare, ma senza nemmeno fare drammi dopo lo scivolone nell’ultimo incontro allo Stade de Suisse, il tecnico romando ha fatto un primo bilancio lanciando la sfida contro i bianconeri.

«Se ad inizio stagione mi avessero detto che dopo cinque partite avremmo avuto 7 punti, esprimendo soprattutto questo gioco, con questi “contenuti”, avrei firmato - ha esordito il mister - L’impatto in Super ha rispettato le nostre aspettative più ottimistiche, siamo nei posti europei ed in più abbiamo vinto il “derby”, non è da poco».

Molte note positive, qualche aspetto ancora da migliorare. «Sicuramente abbiamo incontrato anche delle difficoltà che però ci aspettavamo, parlo a livello fisico, d’aggressività, d’intensità: rispetto alla Challenge c’è differenza e si possono commettere meno errori. A volte ne facciamo anche per inesperienza, ma è normale. Ad ogni modo la squadra, pure con 10-12 volti nuovi, ha seguito le orme della passata stagione per quel che concerne il gioco, lo spirito e la mentalità. Esclusa la prima partita che non abbiamo giocato (quella persa 2-0 contro il GC, ndr), abbiamo sempre fatto il nostro “calcio” dimostrando di poter lottare su ogni campo».

Anche nel 7-2 allo Stade de Suisse? «Siamo professionisti e abbiamo analizzato molto bene quella sconfitta al di là dei semplici episodi: abbiamo avuto più possesso palla, dico che il 7-2 non riflette quel che è successo in partita. Fino al 30’ perdevamo 1-0, con un gol in fuorigioco, poi ad un certo punto abbiamo avuto un blackout di 7-8 minuti, con errori che non ho mai visto neanche in Challenge. Errori clamorosi che si pagano in qualsiasi categoria, non difficili da correggere: può succedere, ma sarà importante non ripeterli».

Dalla caduta contro l’YB si deve ripartire: «È stata la sconfitta più orgogliosa che ho avuto nella mia ancor giovane carriera da allenatore. Sono orgogliosissimo della sconfitta contro lo Young Boys perché nel primo tempo la squadra ha mostrato personalità, carattere e qualità nel gioco. Nonostante gli errori ha sempre continuato a giocare, anche sul 4-1, 5-1, 6-2... non molte squadre avrebbero avuto questo spirito. Per il futuro sarebbe stato più allarmante andare lì e perdere 2-0 senza toccare palla».

Il prossimo avversario si chiama Lugano. Dopo i sette schiaffi di Berna com’è il morale della truppa di Celestini? «Se fossimo ultimi in classifica e fin qui non avessimo giocato a calcio avremmo il morale a terra, ma non è così. Siamo quarti, abbiamo perso allo Stade de Suisse, dove si può perdere, ci sono state tante cose positive come altre che non si possono ripetere. Arriveremo a Cornaredo consapevoli della nostra forza e dei nostri difetti: cercheremo, come sempre, di vincere la partita. Ovviamente andranno limitati gli errori, altrimenti non sarà difficile prevedere il risultato finale…».

Come ha visto il Lugano nelle prime partite? «Hanno iniziato molto bene, ho visto “due Lugano”: contro YB e Basilea un po’ più chiusi, contro Vaduz e Sion più propositivi. Sicuramente non avranno paura del Losanna, vorranno fare il loro gioco, da parte nostra dovremo essere bravi a capire come contrastarli. È una squadra molto incisiva nelle ripartenze, lottano moltissimo e corrono tanto: sono difficili da affrontare. Ricordiamoci che noi siamo neopromossi, siamo i “piccolini” di questa Super League, ogni partita è l’Everest. Non possiamo rilassarci o andare su qualche campo pensando di essere favoriti».

E le altre? «Il Lucerna è partito molto forte, il Vaduz, una delle piccole come noi, sta facendo il “suo”. Il Sion è un po’ in difficoltà, ma non credo resti sul fondo classifica a lungo, hanno i mezzi per risollevarsi. Anche il San Gallo è un po’ indietro, ma alla fine sono pochi punti, la classifica è ancora cortissima: c’è grande equilibrio».

Infine, due battute sul Basilea che, in sostanza, fa un campionato a parte. «La differenza economica è notevole: la qualità individuale fa in modo che le partite si sbilancino sempre da una parte o dall’altra. Possono prendere giocatori che noi non possiamo neanche immaginare». Acquisti mirati, introiti dalle Coppe europee, scouting ottimale… il meccanismo dei renani, ormai da molti anni, è praticamente perfetto. «Comprano grandi giocatori e vendono bene, questo è fondamentale. Comprano a un buon prezzo, valorizzano i ragazzi e li rivendono. Formano i giocatori che da 3-4 milioni possono raggiungere un valore di 12-13 milioni, o anche 30… Allo stadio hanno 40’000 persone, hanno tutto, ora sono inattaccabili. L’unica rivale potrebbe essere l’YB, ma anche loro fanno fatica», ha concluso Fabio Celestini.

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