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SUPER/CHALLENGE LEAGUE«Lugano più forte? Non saprei. Tra Lega Pro e Super League c'è un abisso...»

20.07.16 - 09:19
Livio Bordoli ha parlato del campionato di Super League che scatterà sabato. Alcuni acquisti fatti dai bianconeri non lo hanno pienamente convinto: «Ma sarà il campo a parlare»
«Lugano più forte? Non saprei. Tra Lega Pro e Super League c'è un abisso...»
Livio Bordoli ha parlato del campionato di Super League che scatterà sabato. Alcuni acquisti fatti dai bianconeri non lo hanno pienamente convinto: «Ma sarà il campo a parlare»
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LUGANO - La Super League sta per riaccendere i motori. La solita domanda che ormai da tanti anni stuzzica le menti di appassionati e tifosi è la solita: chi saprà fermare il Basilea? La concorrenza anche quest’anno appare alquanto “povera”. Young Boys e Grasshopper non sembrano avere argomenti validi per fermare i renani, vincitori degli ultimi sette titoli.

Salvatosi l'anno scorso per il rotto della cuffia il Lugano parte con lo stesso obiettivo: ottenere un punto in più dell'ultima classificata. Con Andrea Manzo in panchina al posto del "bollito" Zeman, Bottani e compagni hanno cambiato diversi effettivi. Sabato (ore 17.45 a Cornaredo contro il Lucerna) avremo le prime risposte. 

«In Super League non ci sono dubbi, sarà ancora il Basilea a dominare - il pensiero dell'ex tecnico del Lugano Livio Bordoli - L’obiettivo dei renani quest’anno è quello di fare bene in Champions League. Per raggiungere ciò la società ha fatto alcuni acquisti mirati. Doumbia però non mi convince appieno, a Roma non ha fatto benissimo. Vedremo come si calerà nella nuova realtà. Inoltre bisogna vedere quanto saprà dare Janko e soprattutto il neo-acquisto egiziano Gaber. Non vedo rivali per il Basilea, lo Young Boys non ha preso quasi nessuno di interessante e pure il Grasshopper non penso abbia gli argomenti per tenere il passo del Basilea. Dabbur inoltre è una grave perdita per la formazione di Tami. In generale vedo un campionato molto simile a quello scorso».

E sul Lugano qual è l'idea di Livio Bordoli? «Ha cambiato tanto, sono arrivati tanti giocatori praticamente sconosciuti. Tutti dicono che i bianconeri si sono rinforzati, ma prima voglio vedere all’opera i nuovi innesti. Sarà il campo a parlare. Alcuni giocatori, se fossero stati così forti, l'anno scorso non giocavano in Lega Pro. Per citare un esempio Vecsei era andato in prova anche allo Sciaffusa che poi però ha deciso di non tenere. Non bisogna dimenticare che stiamo parlando di una Super League e tra la Lega Pro e il nostro massimo campionato c’è un abisso. Questo posso assicurarlo. Quando allenavo i bianconeri avevamo giocato in amichevole contro il Teramo in quell'occasione non c'era stata partita. La grossa fortuna per il Lugano sta nel fatto che il Vaduz non si è rinforzato. Ha preso Zarate ma non penso che cambierà le carte in tavola».

Andrea Manzo che tipo di allenatore è? «È una brava persona, molto umile. È giusto che gli sia stata concessa questa opportunità, conosce molto bene l'ambiente. Meglio puntare su Manzo che su un allenatore di Lega Pro. A 54 anni è l’occasione della sua vita. L’unica cosa che gli ho consigliato è di non sempre acconsentire, ma di imporre le sue idee».

Scendendo di categoria due parole sul Chiasso... «Facciamoci sorprendere. È un po’ tutto strano. I due veri acquisti del Chiasso sono Croci-Torti e Bellotti che conoscono molto bene la realtà. Le loro conoscenze saranno utili alla società momò. Anche in questo caso però biosgnerà attendere 3-4 partite. Non sarà facile in un campionato così».

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