Il presidente bianconero ha duramente criticato il palese schieramento a favore dello Zurigo da parte della stampa d'oltre Gottardo. «Così si influenzano gli arbitri»
LUGANO - La temperatura si sta alzando. L'ansia sta aumentando. Il nodo alla gola è sempre più serrato. Fateci l'abitudine: fino a mercoledì sera, quando Lugano e San Gallo saranno una di fronte all'altra a Cornaredo, il vostro cuore - se siete tifosi, appassionati o anche semplici curiosi - batterà a un ritmo diverso dal solito. Accelerato. Velocissimo.
Tanta tensione la respirano anche nel club bianconero (ci mancherebbe altro) dal quale, stamattina, è "uscito" un comunicato stampa-accusa nei confronti dei media d'oltre Gottardo, palesemente schierati a favore dello Zurigo. Il caso Sadiku (che ha ammesso al Blick di non voler giocare e poter segnare contro il suo datore di lavoro), la chicca di Constantin («Lo Zurigo mi piace») e la spinta affinché il San Gallo dia il massimo, non sono andati giù ai ticinesi, convinti di doversi battere contro un avversario ben più grande e forte dei biancoverdi.
«Mercoledì non giocheremo contro il San Gallo - È intervenuto Angelo Renzetti - ci scontreremo con il sistema. Quando sta accadendo oltre Gottardo, con la stampa palesemente schierata contro di noi e a favore dei biancoblù, è davvero ingiustificabile. Avete per caso mai letto una critica nei confronti di Canepa, che per far grande il suo Zurigo ha speso milioni? Mai. La verità è che i tigurini sono un club importante e seguito e per questo nessuno li bastona. O almeno, preferiscono prendersela con il piccolo Lugano piuttosto che guardare a quel che sta combinando la "loro" squadra. La verità è che sperano di farci fuori».
Il Lugano teme per quel che potrà accadere?
«Paura? Dobbiamo averne. Una sana paura, dico io. La permanenza in Super League è nelle nostre mani ma davvero, a questo punto, mi pare che la lotta sia tra Davide e Golia. Tutte le parole, gli articoli, gli editoriali pubblicati dal Blick e dagli altri giornali svizzero-tedeschi sono pericolosi. Possono finire con l'influenzare i direttori di gara. E questo sarebbe un disastro».
L'anno scorso, in questo periodo, ci fu la querelle con lo Sciaffusa per i "premi a vincere". Teme possa ripetersi qualcosa del genere? Teme che lo Zurigo possa spingere in qualche modo il San Gallo?
«Vista la sentenza, non sarebbe illegale. Però non voglio pensarci. Ciò che non capisco è perché nessuno, oltre Gottardo, guardi al Vaduz. Non capisco come mister Forte possa dire, serenamente, «Al Vaduz regaleremo una cassa di birra». Pare quasi che lo scontro del Letzigrund sia già deciso e che si speri che il San Gallo faccia più del suo dovere a Cornaredo. E tutto ciò non mi piace».