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L'OSPITEVagonate di sterline per Allegri: “Abramovich non è uno che conta i soldi con la mano sinistra”

10.02.16 - 09:00
Secondo Arno Rossini il tecnico della Juventus accetterà di trasferirsi al Chelsea. Non prima però di aver colto altri successi: “Non in Champions, ma in Italia. Partendo dal Napoli”
Vagonate di sterline per Allegri: “Abramovich non è uno che conta i soldi con la mano sinistra”
Secondo Arno Rossini il tecnico della Juventus accetterà di trasferirsi al Chelsea. Non prima però di aver colto altri successi: “Non in Champions, ma in Italia. Partendo dal Napoli”
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TORINO (Italia) - Da indesiderato a idolo. Da fuoriclasse a reietto. Il percorso di Max Allegri sulla panchina della Juve è stato bizzarro. In un anno e mezzo il toscano ha preso - in sequenza - sputi, carezze, applausi (nel momento dei successi del 2015/16 e della finale di Champions), rimbrotti e poi di nuovo complimenti. A Torino i tifosi lo adorano e la società lo supporta. Spesso, non sempre. Le punzecchiature di inizio stagione, quando i bianconeri stentavano e il fatto di non ottenere mai dal mercato quanto chiesto (il bramato trequartista), hanno infatti spinto l'ex Milan a drizzare le antenne in sede di mercato e ad aprire la porta a possibili offerte. In tale spazio si è infilato il Chelsea il quale, con la valigia piena di milioni, gli ha proposto un contratto per il futuro. Tutto ciò nella settimana di Juve-Napoli, della sfida che segnerà indelebilmente il campionato italiano.

“La situazione pare essere questa, è vero – è intervenuto Arno Rossini – ma Allegri è un professionista capace, che ha sempre dimostrato di saper lavorare, ha dimostrato tranquillità e intelligenza. Le voci non lo condizioneranno”.

Ma le voci, poi, saranno reali?
“Sono convinto che il toscano abbia davvero grandi estimatori in Premier. È un ottimo allenatore, anzi, è un moderno manager, ed è un vincente. Oltremanica sono poi innamorati dei tecnici italiani: Ranieri sta facendo volare il Leicester, Ancelotti ha fatto benissimo al Chelsea, Mancini ha vinto con il City...”.

E quindi, Allegri accetterà?
“Secondo me sì. È difficile dire di “no” a un'avventura del genere. Lui che ha continuato a far vincere la Juve – quello di quest'anno potrebbe essere il secondo scudetto e la Champions della passata stagione è stata fantastica - lui che si è saputo adattare alla filosofia di Conte, lui che ha saputo convincere i senatori dello spogliatoio, alla fine avrà anche voglia di mostrare quanto vale nel campionato più ricco del mondo”.

Perché questa è la Premier...
“Una lega resa solidissima dai tanti quattrini ricavati dalle squadre per i diritti televisivi. Lì hanno mezzi e strutture: un manager capace può fare la differenza”.

E poi c'è il fattore economico. Mica poco.
“Se vai a guadagnare il doppio, il triplo di quanto fai in Italia... Al Chelsea c'è Abramovich, uno che “non deve contare i soldi con la mano sinistra””.

Altri motivi che potrebbero supportare la tesi della partenza?
“Potrà costruirsi la squadra a sua immagine e somiglianza e potrà sfidare i migliori del mondo. Ve lo immaginate un campionato con Mourinho allo United, Guardiola al City...”.

La partenza di Allegri non fermerà però la marcia della Juve: i bianconeri sembrano una macchina che corre con il pilota automatico.
“Verissimo. Troveranno il sostituto. A far la differenza, a Torino, sono lo zoccolo duro di giocatori italiani e, soprattutto, la dirigenza. Forte, decisa, seria”.

Ciò vuol dire che la Vecchia Signora è attesa da altri successi?
“Quest'anno? Io penso sia difficile che superi il turno in Champions League: il Bayern ha ancora qualcosa in più. In campionato e Coppa Italia però potrà ripetersi”.

Napoli in primis. Un pronostico per lo scontro diretto del weekend?
“Juve, Juve, vince la Juve. Dico 2-0. Il risultato, in ogni modo, non sarà decisivo per le sorti della stagione”.

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