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SUPER LEAGUE"Cosa manca al Lugano? Spesso la fiducia. Renzetti a bordo campo? Non ci ho fatto caso"

25.09.15 - 09:00
A 20 anni Mario Piccinocchi è uno dei cardini del centrocampo bianconero. Sabato l'ex giocatore della Primavera del Milan proverà a lasciare il segno contro il Basilea
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"Cosa manca al Lugano? Spesso la fiducia. Renzetti a bordo campo? Non ci ho fatto caso"
A 20 anni Mario Piccinocchi è uno dei cardini del centrocampo bianconero. Sabato l'ex giocatore della Primavera del Milan proverà a lasciare il segno contro il Basilea
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LUGANO - 20 anni e non dimostrarli, 20 anni e giocare con la lucidità chi di conosce il calcio in tante sue sfaccettature, 20 anni e giocare e comandare costantemente il centrocampo del Lugano in questo difficile campionato di Super League: Mario Piccinocchi, un passato nella Primavera del Milan, e tanta voglia di crescere e dimostrare che, nonostante la giovane età, può dire la sua nel calcio dei grandi.

Mario, arrivato a Lugano sotto traccia, hai immediatamente convinto Zeman che ti ha affidato un ruolo di titolare. Te l'aspettavi?
"Onestamente no. Non solo perché fino ad ora avevo giocato solo con la Primavera del Milan, ma anche perché arrivavo da un lungo infortunio. Sono stato bravo a convincere il mister che ancora una volta ha dimostrato di essere un allenatore che non guarda in faccia a nessuno e premia chi secondo lui merita".

Dal punto di vista personale, la tua prima esperienza professionistica ti ha regalato un gol al Basilea e uno, decisivo, contro il Bellinzona...
"E pensare che non sono mai stato uno che segnava tanto. Tiravo i rigori e le punizioni, ma più che altro confezionavo gli assist. Ovviamente fa piacere quando riesci a trovare la via della rete: è una soddifazione personale ma se non porta nulla alla squadra... col Bellinzona è stato davvero bello segnare al 120' la rete della vittoria, col Basilea - nonostante sia stato il coronamento di una gran azione di squadra - quella rete ci ha regalato solo l'illusione iniziale".

7 punti in 9 partite, soli 6 gol fatti e 18 subiti. Due turni superati in Coppa Svizzera senza mai entusiasmare e convincere... cosa manca a questa squadra?
"Definire cosa ci manca è davvero difficile. Onestamente all'inizio della stagione giocavamo con più entusiasmo e divertivamo molto di più, anche se giocavamo a sprazzi; nelle ultime uscite invece siamo calati notevolmente. Ciò che davvero ci manca sono i gol, ma questo non è colpa solo dell'attacco: anche noi centrocampisti dobbiamo lavorare meglio, farci trovare pronti e proporci. Io sono il primo che devo migliorare sotto questi punti di vista...".

Certo che anche mentalmente, creare tanto come facevate all'inizio e concretizzare poco non aiuta...
"Assolutamente no. Ti demoralizza tantissimo, perdi fiducia anche perché poi cali d'intensità e alla prima occasione subisci gol! Ripeto... non è colpa solo degli attaccanti".

Per un ragazzo di 20 anni poter lavorare con un allenatore come Zeman è una grande occasione. Che tipo di mister è visto da vicino?
"È un perfezionista, pretende sempre tanto e cerca di migliorarti giorno dopo giorno. Si fida tantissimo dei giocatori che ha a disposizione e dà tanta fiducia ai giovani; poi sta a noi avere le spalle larghe ed essere spavaldi in campo. A 20 anni è sicuramente più facile seguire l'istinto... Da un allenatore che ha tutta quest'esperienza noi dobbiamo e possiamo solo imparare".

Nell'ultima settimana ha tenuto banco la "discesa in campo" del presidente Renzetti al 90' del derby col Bellinzona. Come l'hai vissuta?
"Sappiamo che il presidente ci tiene tantissimo al suo Lugano. Quest'estate ha comunque lottato per tenerlo e non cederlo; vorrebbe ovviamente che la squadra rendesse molto di più. Io non ho fatto molto caso a quell'episodio, l'ho vissuto in maniera tranquilla ma è vero che questo dipende dal carattere: magari altri possono sentire ancora più pressione sulle proprie spalle".

Sabato andate a Basilea: sfida improba sulla carta ma che all'andata ti ha portato bene...
"Quella del St. Jakob Park è una di quelle partite in cui non hai nulla da perdere. Dobbiamo scendere in campo sereni, senza patemi d'animo e giocarcela. Si all'andata avevo trovato il mio primo gol... se dovessi segnare ancora sarei felice, ma baratterei un mio gol col fare punti in casa della capolista!".

A proposito di capolista e vetta della classifica: vedere lo Zurigo lottare nei bassifondi della graduatoria sembra davvero strano. Che impressione ti ha fatto la formazione tigurina martedì?
"Ovviamente l'anno scorso non giocavo qui e non so quanto sia cambiata la rosa, ma lo Zurigo non mi ha impressionato. Non mi sembra una squadra di alto livello che possa risalire prepotentemente la china... magari farà qualche punto in più di noi, Thun, Vaduz e San Gallo ma difficilmente tornerà tra le prime".

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