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TENNISDel Potro l'insoddisfatto: "Il tennis? Solo dovere. Preferisco il calcio"

28.05.13 - 11:38
"Tra i due sport non c’è paragone. Spero, un giorno, di poter giocare a livello agonistico da "nove" in una squadra di pallone"
Keystone/Maurizio Brambatti
Del Potro l'insoddisfatto: "Il tennis? Solo dovere. Preferisco il calcio"
"Tra i due sport non c’è paragone. Spero, un giorno, di poter giocare a livello agonistico da "nove" in una squadra di pallone"
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BUENOS AIRES (Argentina) - È difficile pensare che un professionista intraprenda uno sport senza esserne appassionato. Ma a quanto pare è ciò che accade nel tennis. Il primo ad ammettere la propria insoddisfazione nel prendere in mano la racchetta è stato un ex campione come Andre Agassi nella biografia uscita nel 2011, ma non è l'unico a pensarla così.

Preferisco il calio al tennis -  Il riferimento è all'argentino Juan Martin Del Potro, attuale numero 7 del mondo e assente al Roland Garros per via di problemi fisici, che in un'intervista concessa alla Fifa ha spiegato di considerare il tennis semplicemente come un lavoro: "Il calcio mi piace moltissimo, anche più del tennis, che per me è ormai un lavoro. Anzi, spero, un giorno, quando chiuderò la carriera tennistica, di poter giocare delle partite ufficiali in una squadra di pallone, nel caso in cui qualche club mi volesse. Mi piacerebbe giocare in modo agonistico, come da bambino. È stata una scelta durissima. Nessuno dei due allenatori voleva che mollassi. Io preferivo giocare a calcio, ma la prima decisione è nata quando si disputarono in contemporanea un importante torneo di calcio e un sudamericano di tennis, in Brasile. Avevo 12 anni e non ero mai uscito dall'Argentina. Così, optai per il viaggio in Brasile. Per tre, quattro mesi ho giocato solo a tennis. Finché non mi sono detto: “no, voglio giocare a calcio”. Sono tifoso del Boca per via di mio nonno e sono cresciuto nell'epoca gloriosa del club. Poi ho avuto la fortuna di conoscere di persona molti giocatori e, da tifoso, è il massimo che possa accadere. In che ruolo mi piace giocare? Da centravanti. Mi piaceva fare il nove sin da bambino, anche perché ero molto più alto degli altri. Ma ho anche giocato a centrocampo. Giocavo nell'Independiente di Tandil: eravamo una buona squadra. Lottavamo per vincere i campionati, sia regionali che nazionali. Contro il Boca, il Newell's, il Racing... era bellissimo. I miei compagni di allora si battono ancora a buon livello. Non so se avrei potuto giocare nel Boca, ma sicuramente a un livello discreto. Però ho dovuto scegliere". (ITM/red)

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