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Otto medaglie e tante esperienze per la delegazione ticinese Special Olympics Chiara Consonni, Damiano Malnati, Dario Madonna, Andrea Callegher, Lisa Imperadore e Maria Rosa Laratta, con i coach Elisa Martinali e Giovanni Pedrozzi di ritorno dalla Corea
BELLINZONA - La delegazione svizzera Special Olympics è rientrata a Zurigo dalla Corea, i sei atleti ticinesi testimonial di questa eccezionale esperienza sono stati accolti da fan, parenti ed amici presso il ristorante Marché Mövenpick di Bellinzona. Chiara Consonni, Damiano Malnati, Dario Madonna, Andrea Callegher, Lisa Imperadore e Maria Rosa Laratta, con i coach Elisa Martinali e Giovanni Pedrozzi, hanno mostrato fieri le otto medaglie ricevute condividendo le emozioni raccolte.
Ad accogliere la delegazione, oltre a parenti ed amici, anche i consiglieri di Stato Manuele Bertoli, in rappresentanza del DECS e Paolo Beltraminelli per il DSS. “Voi rappresentate lo sport nella sua accezione migliore”, ha detto Bertoli al team, mentre Beltraminelli li ha ringraziati per essere “quali ticinesi, un tramite importante con lo sport svizzero”.
La sfida - Gli atleti in questi giorni hanno sperimentato nuove esperienze e uno straordinario clima di integrazione, che ha dato loro riconoscimento ed autostima, e conosciuto nuove persone. Ovviamente la gioia per le medaglie ricevute ha accresciuto il morale del team, molto legato da un sentimento di aggregazione e da un entusiasmo condiviso. Grazie all’impegno e alla costanza, oltre che alle capacità, il medagliere svizzero è risultato davvero ricco. Ogni atleta può essere fiero della propria partecipazione e dell’impegno profuso, spesso con condizioni meteo sfavorevoli allo svolgimento delle competizioni. Nessuno di loro ha mai abbandonato, tutti hanno migliorato le proprie prestazioni.
I ricordi - Non sono mancati divertenti aneddoti, tra i quali l’accoglienza della delegazione svizzera da parte di un gruppo di monaci tibetani nel loro convento. “Un’esperienza davvero unica” – ricorda Aldo Doninelli, responsabile sportivo per la Svizzera “i monaci ci hanno accolti con entusiasmo e benedetto. Ci hanno inoltre invitati a passare una giornata insieme a loro seguendo i loro ritmi. Non è stato per niente facile!”.
Commovente la testimonianza di Maria Rosa, impegnata nello sci di fondo: “Ho svolto due gare e vinto due medaglie d’argento. La prima è stata abbastanza facile, anche se ad un certo punto, non so come, ho infilato entrambi gli sci nella stessa corsia. La seconda invece è stata molto difficile, perché sono caduta e mi è venuto il panico. Non sapevo cosa fare, pensavo che ormai avrei perso. Però mi sono rialzata ed ho continuato. E alla fine ho vinto anche una medaglia! Sul podio ho provato una grande emozione… una cosa che non senti tutti i giorni. E ridevo, poi piangevo, e ancora ridevo…”.
La soddisfazione - Anche per i coach Elisa Martinali e Giovanni Pedrozzi si è trattata di una magnifica avventura. Giovanni, in particolare, era molto emozionato dopo questa sua prima esperienza internazionale: “Essere il coach di tre atleti, uno dei quali con grosse difficoltà oggettive, è stato un grande impegno. Se ci penso, ho dedicato quasi un anno per preparare gli atleti e me stesso a questa competizione. Oltre agli allenamenti, ci sono tantissimi aspetti dei quali bisogna prendersi cura: è importante la raccolta fondi, senza la quale non sarebbe stata possibile questa avventura. Ci sono poi i ragazzi, non solo da allenare, ma con i quali è importante costruire una relazione di fiducia, le famiglie, molto partecipi di questa esperienza, poi la responsabilità che un viaggio del genere comporta… e tuttavia, sono fiero di loro e molto felice”.
