«Il serbo non è un’icona del tennis».
Jean-Francois Caujolle ha raccontato il numero uno al mondo: «Mostra un’immagine di sé levigata, mente interiormente è tormentato e controverso».
MARSIGLIA - Nole Djokovic sta pagando a caro prezzo la leggerezza con la quale ha affrontato la questione Adria Tour. Sono infatti molti i protagonisti del tennis che, negli ultimi giorni, hanno pubblicamente bacchettato il serbo il quale, vista la situazione, potrebbe pure perdere la sua poltrona di presidente del Consiglio dei giocatori. La votazione dei colleghi, che potrebbe costare “il posto” a Nole, è stata paventata da Jean-Francois Caujolle, direttore del torneo di Marsiglia. Il manager francese si è poi sbilanciato asserendo che mai campioni come Federer o Nadal avrebbero commesso l’errore fatto dal numero uno al mondo, mai avrebbero promosso un loro torneo durante una pandemia.
«Djokovic mostra un’immagine di sé levigata, mente interiormente è tormentato e controverso. Per questo non è un’icona del tennis. Se un comportamento come il suo lo avessero tenuto Federer o Nadal, quanto successo avrebbe avuto un impatto più grande. Il fatto, però, è che né Roger né Rafa si sarebbero mai spinti a tanto, organizzando una manifestazione in un momento del genere. Non credo comunque che ci saranno conseguenze sulla ripresa della stagione: l’ATP ha implementato un protocollo iper-drastico in stile americano. Sarà una buona lezione per tutti quanti».