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LOS ANGELESNon solo Bryant: da Petrovic a Marciano, quante lacrime per i drammi dello sport

28.01.20 - 08:31
Lo schianto nel quale ha perso la vita Bryant è solo l'ultimo di una lunga serie di incidenti con un campione come protagonista
keystone-sda.ch (Chris Pizzello)
Non solo Bryant: da Petrovic a Marciano, quante lacrime per i drammi dello sport
Lo schianto nel quale ha perso la vita Bryant è solo l'ultimo di una lunga serie di incidenti con un campione come protagonista
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LOS ANGELES (USA) - In auto, aereo o elicottero: il mondo dello sport è costellato di tragedie improvvise, legate ai motori, come quella nella quale ha perso la vita Kobe Bryant. La lista è lunga e comprende stelle mondiali e giovani promesse. Impossibile elencarli tutti, ma numerosi sono i casi che hanno fatto piangere migliaia di persone, proprio come sta succedendo in questi giorni con il cestista statunitense.

Ancora nel vecchio millennio un’altra stella NBA, Drazen Petrovic, morì tragicamente in uno schianto in auto. Era il ‘93 e il 28enne croato perse la vita in un incidente stradale quando la VW Golf guidata dalla fidanzata (con lui addormentato sul sedile passeggero) si scontrò con un mezzo pesante.

Keystone (foto d'archivio)

Il nuoto ricorda la morte di Camille Muffat, bronzo agli Europei 2008 nello stile libero, che il 9 marzo 2015 all'età di 25 anni rimase coinvolta in una collisione tra due elicotteri in Argentina. Lo stesso incidente uccise altre 9 persone, tra le quali la velista Florence Arthaud e il pugile Alexis Vastine. Non si può poi non citare il “disastro delle Ande”. Il 13 ottobre 1972 un aereo con a bordo 40 membri e giocatori della squadra di rugby dell’Old Christian di Montevideo, in rotta per il Cile, precipitò appunto sulla catena montuosa sudamericana. Nello schianto e nelle settimane seguenti persero la vita 29 persone. Tanti, troppi anche i calciatori periti nelle circostanze più imprevedibili. Il 3 settembre del 1989 Gaetano Scirea morì in un incidente stradale in Polonia. L'ex libero dell’Italia campione del mondo 1982 era in viaggio di lavoro per la Juventus: avrebbe dovuto visionare una partita del Gornik Zabrze. Nel 2002 toccò a Jason Mayele, attaccante del Chievo, che perse il controllo della sua auto. Nel 2001 una caduta in motorino vicino al centro sportivo del Bologna fu fatale a Niccolò Galli, figlio dello storico portiere di Fiorentina e Milan. Non si può poi dimenticare quanto accadde nel 1967 a Luigi Meroni. L'allora ala 24enne del Torino attraversò avventatamente Corso Re Umberto, fu investito (dal futuro presidente granata Romero) e morì quella stessa sera.

Keystone (foto d'archivio)

Il caso più recente riguarda il bomber argentino Emiliano Sala, inabissatosi nella Manica poco più di un anno fa - il 21 gennaio 2019 - mentre volava a bordo di un Piper verso Cardiff per fare le visite mediche con la squadra che l'aveva appena acquistato. Tra le tragedie collettive rimarranno invece impresse per sempre nella memoria quella di Superga, che nel 1949 cancellò il Grande Torino, ma anche il disastro all’aeroporto di Monaco, dove nel 1958 morirono 23 persone dello staff del Manchester United tra cui 8 giocatori. Il caso più recente è ad ogni modo quello della Chapecoense: nel 2016 l'aereo che stava trasportando la squadra brasiliana in Colombia per disputare la finale della Coppa Sudamericana cadde. Solo 6 dei 77 passeggeri si salvarono. 

Keystone (foto d'archivio)

Tra i pugili una morte violenta toccò a Marcel Cerdan, perito in un incidente aereo nel 1949 mentre andava a combattere negli Usa, ma soprattutto Rocky Marciano, una delle leggende del pugilato. Quello che molti ritengono il miglior pugile di tutti i tempi, scomparse nel 1969 il giorno prima del suo quarantaseiesimo compleanno: precipitò insieme con il pilota del suo aereo privato, durante un volo condotto in condizioni atmosferiche proibitive.

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