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UNIHOCKEY«Una settimana magnifica...»

18.12.19 - 10:06
Ai Mondiali femminili di unihockey, giocati settimana scorsa a Neuchâtel, hanno partecipato anche gli arbitri ticinesi Rampoldi e Crivelli: «È andata oltre le più rosee aspettative»
Tio
«Una settimana magnifica...»
Ai Mondiali femminili di unihockey, giocati settimana scorsa a Neuchâtel, hanno partecipato anche gli arbitri ticinesi Rampoldi e Crivelli: «È andata oltre le più rosee aspettative»
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NEUCHÂTEL - Davide Rampoldi e Christian Crivelli hanno vissuto una settimana ricchissima di emozioni. D'altronde, quando sei un arbitro, non c'è niente di meglio che essere chiamato a un Mondiale. È il coronamento di una carriera, l'essere ripagato dagli enormi sforzi profusi. La coppia ticinese - nei confini nazionali ma non solo - si è guadagnata questa magnifica convocazione a suon di ottime prestazioni. Ed è così che settimana scorsa si è ritrovata a dirigere le partite del Mondiale femminile di Neuchâtel, comprese la caldissima semifinale Finlandia-Svezia e la finalina per il bronzo Cechia-Finlandia. 

«Com'è andata? Oltre le più rosee aspettative, possiamo considerarla una cavalcata incredibile - le parole di Davide Rampoldi - Già la convocazione non era certo attesa, arrivare poi a fischiare una delle partite più calde del torneo - come la semifinale Finlandia-Svezia - ha reso il nostro cammino ancor più ricco. Quella gara è stata un po' come una finale anticipata. Devo essere sincero, ad inizio gara eravamo un po' agitati ma poi con il passare dei minuti è andata sempre meglio. Ad inizio torneo eravamo partiti con un profilo molto basso, pensando di arbitrare qualche partita... Ed invece... In generale abbiamo ricevuto tantissimi attestati di stima. Il capo degli arbitri “Hardy” Thomas Erhard ci ha sostenuti per tutto il torneo tanto che, quando è arrivata la comunicazione che avremmo arbitrato la semifinale, aveva le lacrime agli occhi. Ci ha detto che si sentiva come un bambino felice».

Che esperienza è stata?
«Arbitrare a un evento di tale portata non è certo semplice, sei sempre nel mirino della critica. Ad ogni partita c'è un osservatore che analizza la tua prestazione. In generale, però, abbiamo fatto bene e i feedback sono sempre stati positivi». 

Se non ci fosse stata la Svizzera la finale sarebbe toccata a voi?
«Non lo sapremo mai, ma chissà... Ad ogni modo siamo felicissimi per i risultati ottenuti dalla nazionale rossocrociata. Meglio loro che noi insomma». 

Domanda secca: meglio aver arbitrato il derby Finlandia-Svezia o la finalina per il bronzo?
«Difficile da dire. Finlandia-Svezia è sempre una partita incredibile, ma nella finale per il terzo posto c'è comunque in palio una medaglia. Una medaglia che abbiamo ricevuto anche noi...».

Quanto sarà difficile adesso, dopo un'esperienza del genere, trovare le motivazioni giuste per tornare ad arbitrare in campionato?
«Il nostro obiettivo è quello di tornare sulla terra. C'è un campionato che prosegue e poi ci saranno i playoff. È giusto riconoscere che la settimana magnifica vissuta a Neuchâtel ce la siamo guadagnata grazie alle ottime prestazioni fornite durante l'anno. Alla luce di ciò dobbiamo continuare a dare il 100%».

Un aneddoto?
«Ce n'è uno che ci fa ancora sorridere. Durante il primo tempo della semifinale Finlandia-Svezia i finnici hanno operato un cambio al limite. Li abbiamo avvisati. Ad inizio secondo tempo ho detto erroneamente a Christian nel microfono "tieni d'occhio la panchina dell'Australia" e lui divertito mi ha risposto "stanno entrando tre koala e due canguri...". Una scena che ci ha fatto ridere per un attimo, sebbene siamo comunque riusciti a mantenere la concentrazione alta. Un'altra cosa che ci ha riempito di gioia è che al termine della sfida per il terzo posto, una volta che ci siamo accomodati in tribuna, tante persone ci hanno riconosciuto ringraziandoci del buon lavoro svolto in campo».

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