In una lunga confessione la campionessa ticinese ha spiegato di essere stata importunata per diverso tempo da un ammiratore un po' troppo intrusivo
ZUGO - «Può essere inquietante essere costantemente spiata». In una lunga intervista concessa al "Schweiz am Wochenende", Lara Gut-Behrami ha confessato come la costante presenza degli ammiratori può diventare alla lunga fastidiosa.
«È ovviamente magnifico poter ispirare i bambini ed essere un modello per loro», ha riconosciuto la sciatrice di Comano. La situazione diventa però diversa nel momento in cui gli adulti si mostrano troppo presenti - e troppo pressanti - nella sfera dei campioni. «Quando gli adulti venerano gli atleti al punto di seguirli, le cose si complicano (...) Gli atleti sono anche delle persone, tuttavia siamo spesso trattati come oggetti».
E Lara Gut-Behrami conosce molto bene la situazione, dato che lei stessa è stata vittima di uno stalker che - sempre presente alle sue gare - l'ha importunata per molto tempo... «Non sapevamo bene che cosa fare, come reagire (...) Mio papà gli ha parlato così come Giulia (La persona incaricata delle sue pubbliche relazioni, ndr), ma fortunatamente da quando mi sono sposata con Valon, ha smesso di seguirmi».
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