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TENNISTorneo bagnato, torneo (forse) confermato: la pioggia non impedisce a Lugano di sognare

13.04.18 - 10:01
Sottolineato l'impegno di tutti, Geraldine Dondit, direttrice del Samsung Open, ha confermato la presenza nel 2019 e non escluso una partnership più lunga
Keystone
Torneo bagnato, torneo (forse) confermato: la pioggia non impedisce a Lugano di sognare
Sottolineato l'impegno di tutti, Geraldine Dondit, direttrice del Samsung Open, ha confermato la presenza nel 2019 e non escluso una partnership più lunga
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LUGANO - Se tra qualche anno chiederete agli appassionati cosa ricordano di questa edizione del Samsung Open è sicuro, vi risponderanno: «La pioggia». Una delle settimane meno clementi dell'anno, in quanto ad acqua che cade dal cielo, ha infatti pesantemente influenzato lo svolgimento del torneo, rendendo abbacchiati - giusto per usare un eufemismo - gli organizzatori.

Spostato il carrozzone da Bienne, dove l'anno scorso i risultati (economici) non furono soddisfacenti, chi per mesi ha lavorato sodo per disegnare uno spettacolo all'altezza si è dovuto piegare alle bizze del tempo. Programma stravolto, match che si sono accavallati, tenniste costrette a spostarsi al chiuso a Cureglia, manodopera raccattata per tentare di asciugare i campi: nei primi giorni del Ladies Open si è visto tutto. Si è vista soprattutto la passione di chi sta spremendosi dietro le quinte. Una di queste è Geraldine Dondit, direttrice del torneo.

«Abbiamo fatto il possibile - ci ha confidato la 42enne manager - Ci siamo impegnati a fondo per far sì che tutto fosse perfetto. Certo la pioggia ci sta mettendo un po' in difficoltà, ma non possiamo farci nulla. Abbiamo anche un po' modificato il programma e spostato le strutture privilegiando i campi che si asciugavano meglio...».

L'aprile luganese non dà mai certezze. Eppure la scelta del Ticino alla lunga potrebbe rivelarsi vincente.
«La sede di Lugano è stata scelta per le potenzialità. È un ottimo mercato, ci dà molta visibilità, gli sponsor ci sono, l'Italia, con i suoi appassionati, è vicina... Certo, sapevamo che il periodo era rischioso, ma non si possono tirare le somme solo dopo pochi giorni».

L'obiettivo è quello di rimanere a lungo?
«Cosa è lungo? Cinque anni? Tutto può essere. Chiudiamo questa edizione e prepariamoci per la prossima, che è già stata confermata. Penso che due anni sia un periodo adatto per fare delle valutazioni».

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