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Nell'attesa di sfidarlo in finale agli Australian Open, il basilese ha raccontato di una vacanza con Marin
MELBOURNE (Australia) – Archiviata senza troppo penare la pratica Chung, Roger Federer sta guardando con fiducia ed entusiasmo alla sfida a Marin Cilic, trentesima finale in uno Slam della sua carriera e soprattutto match che potrebbe regalargli il ventesimo titolo.
«Arrivare al 20esimo titolo sarebbe straordinario – ha ammesso proprio il basilese - È incredibile come le due settimane passino velocemente ma questo non significa che il percorso verso la finale sia facile. C'è sempre tanto lavoro da fare durante il torneo e anche prima. Per molti mesi prima. Il fatto di essere qui ripaga la mia squadra di tutti i sacrifici fatti».
Ma per sollevare le braccia al cielo il renano dovrà penare. Il croato è tosto... «Quando penso a lui che trionfa negli US Open mi viene in mente Stan vincere qui qualche anno fa. Quei successi hanno dato a entrambi grande fiducia. Proprio quella fiducia che ha permesso a Marin di imporsi contro Rafa, perché quando era sotto di un set e di un break la situazione non era così rosea».
E dire che per Federer Cilic è stato anche un compagno di vacanza alle Maldive. A novembre. «Sono arrivato io prima e lui dopo e all'inizio non volevamo disturbarci a vicenda. Dopo due giorni però mi ha scritto: sono anch'io qui, nel caso abbia voglia di giocare, fatti sentire. E io: “Sicuro, fammi sapere se vuoi palleggiare”. E lo abbiamo fatto. Siamo andati ad allenarci due volte per 45 minuti. È stato divertente, non c'erano allenatori, soltanto noi sul campo. Dalla Laver Cup ci siamo conosciuti meglio. E frequentati. Alle Maldive, con la mia famiglia abbiamo infatti anche conosciuto la sua fidanzata e mangiato una torta insieme...».
