Il serbo, dominatore del tennis mondiale negli ultimi anni, si è perso. Possibile una nuova collaborazione con il suo ex allenatore, quello che lo ha reso definitivamente grande
MELBOURNE (Australia) - Cosa sta succedendo a Novak Djokovic? Incostante, poco cattivo, poco preciso, poco affamato... negli ultimi mesi il serbo ha infilato una delusione dietro l'altra e si è visto sfrattare dal trono del tennis mondiale. Le sue qualità non sono in discussione. Allora cosa può essere accaduto a un campione che pareva destinato a fare incetta di titoli e trofei ancora a lungo?
Pochi, pochissimi lo sanno veramente. E tra questi non c'è Boris Becker, che del 29enne di Belgrado è stato l'allenatore per tre anni fino al termine della passata stagione. Il 49enne tedesco ha ammesso, preoccupato, di non riconoscere il suo ex pupillo, di non rivedere in Nole quel campionissimo inarrestabile del recente passato. «È successo qualcosa, è già così dagli ultimi mesi dello scorso anno. La soluzione? Deve trovare il modo di uscire da questa crisi». In che modo potrà tornare? Come potrà - come riuscito a Federer - riprendersi la luce dei riflettori ora puntata su altri? Magari proprio con l'aiuto di Boris: «Sarò sempre un suo amico e sarò sempre nel suo angolo. Abbiamo un buon rapporto, per nulla rovinato dalla separazione. Tornare a lavorare con lui non è impossibile, sono anzi disponibile: vediamo cosa accade».