Il serbo ha battuto 3-6, 6-1, 6-2, 6-4 lo scozzese, aggiudicandosi il Roland Garros, l'unico Slam che mancava alla sua collezione
PARIGI (Francia) - Un set. Tanto è durata la speranza di Andy Murray di vincere il Roland Garros. Poi la furia, la classe, la fame e la rabbia di Nole Djokovic si sono abbattute su di lui e non c'è più stato nulla da fare. Lo scozzese numero due al mondo si è arreso 6-3, 1-6, 2-6, 4-6 davanti al serbo, che così ha conquistato l'unico torneo dello Slam che ancora mancava alla sua invidiabile collezione.
Novak è partito a tutta ma poi, forse frenato dalla tensione, dalla paura di perdere per la quarta volta l'ultimo atto del torneo parigino (dopo i capitomboli del 2012 e 2014 contro Nadal e quello del 2015 contro Stan Wawrinka), ha lasciato campo e dominio degli scambi al rivale. Incredulo, Murray non si è fatto pregare ed è volato sul 6-3.
Gettato alle ortiche il primo set, Djoko si è però scrollato di dosso ogni paura, ha innestato la marcia più alta e, semplicemente, ha dominato per 1h20', nella quale ha vinto il secondo e terzo set, concedendo appena tre game totali al britannico. Nel quarto set la musica non è cambiata. Il serbo è scattato sul 2-0 e, dopo una reazione di Andy, bravo a giocare sui suoi nervi e con le sue emozioni, è andato a vincere in 56'.
Non c'è storia. Non ce n'è per nessuno: in questo momento Djokovic è semplicemente imbattibile. Lo testimoniano le cinque vittorie negli ultimi sei Slam disputati. Che aggiungere?