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CICLISMOQuintana non si scompone: "Abituato al freddo anche in Colombia"

15.03.15 - 21:50
Il vincitore dell'ultimo Giro d'Italia è stato autore di una tappa incredibile, nella neve, alla Tirreno-Adriatico
Quintana non si scompone: "Abituato al freddo anche in Colombia"
Il vincitore dell'ultimo Giro d'Italia è stato autore di una tappa incredibile, nella neve, alla Tirreno-Adriatico
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TERMINILLO (Italia) - Più forte di Contador e Nibali ma anche della tormenta di neve che ha reso la tappa del Terminillo della Tirreno-Adriatico ancor più dura.

Nairo Quintana ha vinto da campione vero, dimostrando di essere il più in forma tra tutti i big sulle montagne del reatino: “È la prima vittoria dell'anno. Voglio ringraziare tutta la mia squadra, voglio ringraziare la mia famiglia: il mio trionfo lo devo a loro. Quando ho attaccato ho guardato i rivali, ho visto che dietro non poteva esserci nessuno che potesse seguirmi e ho aspettato il momento giusto. Nel finale c'era molta tensione con i big che si guardavano; ieri Poels ha approfittato di questo per attaccare e oggi ho rivisto quella situazione. Quando ho visto che aumentava la differenza sono andato avanti e sono arrivato da solo".

La neve non l’ha spaventato: "In Colombia vivo a 3000 metri di altitudine - ha spiegato - Alcuni giorni la mattina ci sono 4-5 gradi con molto freddo. A volte siamo arrivati a 0 gradi: non è il freddo che fa qui ma uno ci si abitua. Non è la prima volta che corro in condizioni simili. Dietro comunque ho una grande squadra che mi aiuta nei momenti chiave e mi permette di fare questo".

Infine Quintana ha detto la sua sulle condizioni meteo estreme in cui talvolta si disputano le corse. "Penso che bisogna analizzare meglio la cosa - ha spiegato - Prima di tutto va la nostra sicurezza quando fa troppo caldo, troppo freddo o ci sono circuiti che mettono a rischio la vita dei corridori. Siamo esseri umani e invito tutti gli organizzatori a mettersi una mano sul cuore pensando a noi. Oggi c'erano le condizioni per correre perché arrivavamo in salita e non era pericoloso. Quando però ci sono salite e discese servirebbe maggiore considerazione perché siamo esseri umani che offriamo uno spettacolo alla gente".

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