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L'OSPITERossini: "Morandi e giocatori: per vincere serve più professionismo"

03.10.12 - 09:28
Senza una brusca sterzata i bianconeri, finora tentennanti, non riusciranno a stoppare la fuga dell'Aarau
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Rossini: "Morandi e giocatori: per vincere serve più professionismo"
Senza una brusca sterzata i bianconeri, finora tentennanti, non riusciranno a stoppare la fuga dell'Aarau
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LUGANO – Tre punti nelle ultime cinque partite: il cammino del Lugano, una tra le pretendenti più ambiziose al “titolo” di Challenge League, non si può dire certo fantastico. Dopo aver infilato una partenza convincente, i bianconeri hanno infatti rallentato bruscamente, quasi frenato, perdendo convinzione e, soprattutto, terreno dalle prime della classifica.

Ma come è possibile che una squadra come quella guidata da Morandi faccia tanta fatica? Passi per la gara contro la corazzata Aarau, ma contro le altre, le cosiddette piccole, i punti sarebbero dovuti arrivare numerosi. Quel che colpisce è la difficoltà mostrata dal gruppo a gestire le situazioni: quando in vantaggio è, fino a questo punto della stagione, difficilmente stato in grado di “addormentare” la partita...

“Quella dei bianconeri è, guardando alle qualità, la seconda rosa della Challenge League - ha sottolineato l’esperto Arno Rossini, uno che di pallone, soprattutto ticinese, ne ha masticato parecchio - dietro l’Aarau e, soprattutto adesso che Yakin è fuori, davanti al Bellinzona. I risultati scarsi vanno dunque ricercati nella gestione di questo talento”.

Il problema è l’allenatore?
“Mister e giocatori, sono tutti sulla stessa barca, non si può dare la colpa solo a un componente della squadra. Certo è che per quanto visto finora, sono mancati soprattutto equilibrio tattico e gestione “mentale” dei momenti difficili. E di ciò, non c’è dubbio, si deve occupare il tecnico. Chi siede in panchina deve essere in grado di leggere alla perfezione una gara e, se possibile, anticipare le situazioni che si possono verificare. E poi serve duttilità tecnica: il modulo di gioco, a seconda delle situazioni, deve essere modificato. Solo in questo modo si può pensare di ottenere il massimo da ogni gara. A Lugano inoltre, se mi posso permettere, manca un pizzico di “professionismo”. I bianconeri sono gli unici, almeno che io sappia, a non avere uno staff tecnico, allenatore compreso, totalmente professionistico. Che non si dedica completamente alla società. E questo è un grave errore: come puoi chiedere ai giocatori di essere professionisti se la società per prima non dà il buon esempio? ”.

Potrebbe anche essere un problema di giocatori. C’è Sadiku, questo è vero, ma anche molti giovani…
“No, non scherziamo – ha aggiunto Rossini – se una squadra può schierare calciatori del calibro di Chappuis e Aegerter, atleti che vantano centinaia di gare da professionisti, non si può permettersi di essere inesperta”.

Le partite passano, lunedì prossimo sarà già Lugano-Bellinzona…
“Il tempo per le prove è scaduto. A Cornaredo devono cominciare a vincere, altrimenti sarà davvero dura rimanere nella scia delle migliori”.

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