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HOCKEYImperatori ride: "Lock-out? A Biasca non prenderemo nessuno"

25.09.12 - 09:31
Il tecnico della squadra delle Tre valli di Seconda Lega ha analizzato l'imminente inizio di stagione
Ti-press
Imperatori ride: "Lock-out? A Biasca non prenderemo nessuno"
Il tecnico della squadra delle Tre valli di Seconda Lega ha analizzato l'imminente inizio di stagione
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BIASCA - Non ci sono solo Lugano e Ambrì come squadre ticinesi di hockey su ghiaccio, ma esistono anche alcune squadre nell'hockey minore. In Prima Lega militano per esempio il Chiasso e la prima squadra dei GDT Bellinzona che hanno preso la licenza del Ceresio, mentre in seconda, il Biasca e la seconda squadra del Bellinzona. Per quanto riguarda la compagine delle Tre Valli è diretta da un tecnico molto conosciuto nell'hockey ticinese, ovvero Paolo Imperatori.

Paolo Imperatori, com’è il livello della Seconda Lega?
“Piuttosto elevato. Negli ultimi cinque-sei anni c’è stato un costante livellamento verso l’alto, difatti quando ho smesso io di giocare ad Ambrì cinque anni fa, su dodici squadre ce n’erano sei ticinesi nel girone, ora invece sono solo due. Questa categoria è molto seguita soprattutto in svizzera interna, visto che ci sono molte squadre che hanno un proprio settore giovanile. Noi come Biasca purtroppo abbiamo la sfortuna di non averlo, ma abbiamo una collaborazione sempre piu intensa con l’Ambrì. Non possiamo però dire di avere in squadra giovani che provengono dal nostro vivaio. Per esempio altre squadre di Seconda Lega come lo Zugo, ha quaranta tesserati e tutti gli Elites hanno la seconda tessera nella squadra di seconda lega, con lo scopo di fare una vera e propria formazione".

Comunque il settore giovanile del Biasca qualche talento l'ha tirato fuori nel corso degli anni...
“Schena, Isabella, Chiesa e Beltrametti sono per esempio partiti dal Biasca e hanno fatto carriera. Una volta c’era il TVG Biasca che ha fatto fallimento, poi il settore giovanile è stato un po’abbandonato. In seguito è stato il settore giovanile dell’Ambri a sfruttare la pista di Biasca”.

Quanto è importante avere delle squadre nelle leghe minori per un giovane?
“Moltissimo. Trovo peccato che un giovane giochi per vent’anni facendo sforzi incredibili e non trova sbocco in prima squadra. Bisogna considerare che se un ragazzo decide di concentrarsi sugli studi o su una professione è molto difficile per lui emergere. Chi vuole comunque praticare l’hobby che ha fatto x tutta la vita, ha la possibilità di farlo in Seconda Lega".

Qual è la differenza fra la Prima e la Seconda Lega?
“In Prima lega c’è un bel livello di differenza, visto che è quasi esclusivamente puntata sulla formazione dei giovani che ancora possono ambire a giocare in Lega Nazionale. Gli allenamenti sono di più e ci sono più partite. In questa categoria si gioca per esempio in settimana in svizzera interna e il livello è sicuramente più alto. Per chi invece finisce le giovanili e vuole comunque continuare a giocare a un buon livello senza avere troppe aspettative perché ha deciso di intrapprendere una carriera professionale o scolastica, la Seconda Lega è perfetta".

L’anno scorso avete viaggiato a metà classifica, quest’anno qual è l’obiettivo?
“Sono arrivati alcuni elementi interessanti e secondo me sarà ancora una volta un campionato equilibrato. Il nostro obiettivo minimo è quello di ripetere il risultato dell’anno scorso e se tutto va bene possiamo ambire a qualcosa in più. Nella scorsa stagione abbiamo avuto dei problemi numerici e abbiamo giocato alcune partite dove facevamo fatica ad arrivare a due linee e in questi casi il dispendio di energie è elevato. Quest’anno abbiamo una rosa un po' più larga e spero ci permetta di giocare tutte le partite almeno a tre linee".

Cosa ne pensi del Lock-out che ha colpito la NHL?
“A Biasca penso che non prendiamo nessuno. A parte gli scherzi, è un po triste in un momento economico cosi difficile che personaggi di NHL, dove girano certe cifre, si trovino a discutere sui contratti. Però ormai l’hockey è diventato a livello professionistico un businness e quindi fa parte del gioco. Vedremo quanto durerà, anche se non penso che ci sarà per molto, ma rischia di sfalsare il campionato. Rispetto al 2004-2005 le due parti sono più vicine, non hanno ancora trovato un accordo, ma c’è più interesse da ambo le parti a trovare una soluzione. È probabile che il campionato nordamericano riparta già in novembre, ma potrebbe esserci la prospettiva che duri tutta la stagione e chi è economicamente più forte sarà avvantaggiato. Quando si decide di fare certe operazioni bisogna stare attenti a non intaccare gli equilibri in spogliatoio, perché qualche giocatore deve forzatamente lasciare il posto ai nuovi stranieri e potrebbe non prendere bene il fatto di stare fuori".

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