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BOXEHockey e calcio, le passioni secondo Ruby Belge

24.08.11 - 10:21
Il pugile: "HCL nei primi quattro, HCAP meno sofferenza. Il Lugano calcio mi sembra attrezzato. Il Bellinzona mi ha impressionato, il Chiasso non è una sorpresa, ma a me piace Morandi del Locarno"
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Hockey e calcio, le passioni secondo Ruby Belge
Il pugile: "HCL nei primi quattro, HCAP meno sofferenza. Il Lugano calcio mi sembra attrezzato. Il Bellinzona mi ha impressionato, il Chiasso non è una sorpresa, ma a me piace Morandi del Locarno"
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LUGANO – Il bello dello sport è che se ne può parlare senza doverlo praticare. Ruby Belge, bloccato da problemi alla schiena, non può né allenarsi né, men che meno, boxare. Però, una carrellata sulle sue squadre del cuore e altro ci sta. Lugano hockey, Lugano calcio, ma pure Ambrì e Locarno, Chiasso e Bellinzona, il pugile è fine conoscitore.

HC Lugano: ti aspetti il riscatto dopo una stagione opaca come quella passata?
“Da sportivo capisco e accetto un anno come quello trascorso. Basta un minimo dettaglio, alcuni infortuni, per rovinare tutto. Ora sono contento per come si è mosso il club, per la nomina di Vicky Mantegazza e per la logistica in pista, con lo spostamento dei settori che permette al pubblico più caldo di essere vicino alla squadra. Credo che l’HCL possa essere da primi quattro posti, ha una rosa di prim’ordine. Il gap con le migliori – Davos, Berna, Zurigo, Zugo – è stato ridotto con innesti importanti. Però, meglio andarci cauti…”.

Sull’altra sponda c’è ancora l’ Ambrì, sopravvissuto a un anno terribile. Come vedi i biancoblù?
“Spero per loro che la nuova stagione sia diversa. Mi auguro prima di tutto che agguantino la salvezza senza dover lottare e soffrire come l’anno scorso. Non si può sempre tirare la corda in quel modo, prima o poi si spezza”.

Corda tirata anche a Lugano, fronte calcio. Tre anni di delusioni rendono diffidenti?
“La delusione è ancora viva. La mancata promozione è davvero difficile da spiegare. Forse è stata la paura di non farcela, o forse un crollo mentale. Di certo ora è meglio andare con i piedi di piombo. La squadra è partita bene, ha una buona rosa e un bel gioco. Secondo me, però, manca ancora qualcosa in difesa, soffre troppo quando viene attaccata. In quelle situazioni, il Lugano non mi convince. Il potenziale è da primi quattro posti, ma saranno i dettagli a definire quale di queste poltrone occuperà il Lugano. Le carte per salire ci sono”.

Torneo affollato, pericoloso e con molti derby, questa Challenge. Che speranze hanno le altre squadre ticinesi?
“Ho visto il derby tra Locarno e Bellinzona e devo dire che i granata mi hanno impressionato. Li vedo bene, se riescono a trovare regolarità nei risultati. Quel giorno il Locarno non c’era, ma credo che possa lottare per la salvezza ad armi pari con altre squadre. Mi piace molto Davide Morandi, un uomo schietto, duro, competente, un trascinatore. Per quanto riguarda il Chiasso, non sono sorpreso di vederlo lì tra le prime: non ha cambiato molto e Ponte conosce benissimo il calcio ticinese e svizzero. Lasciamoci stupire, i rossoblù potrebbero dar fastidio a lungo alle squadre favorite”
 

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