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HOCKEYDevereaux non porta rancore e Duca è pronto per la finalissima

31.12.09 - 11:58
A due giorni dalla dura carica subita l'attaccante bianconero dichiara di aver apprezzato le scuse. Uscito dall'ospedale porta un collarino protettivo: "La buona notizia è che non devo farmi operare"
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Devereaux non porta rancore e Duca è pronto per la finalissima
A due giorni dalla dura carica subita l'attaccante bianconero dichiara di aver apprezzato le scuse. Uscito dall'ospedale porta un collarino protettivo: "La buona notizia è che non devo farmi operare"
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DAVOS – Due giorni dopo la dura carica subita, Boyd Devereaux non porta rancore a Beat Forster. «Beat Forster mi ha chiamato e si è scusato: un gesto che ho apprezzato. Io ho accettato le sue scuse».

L’attaccante bianconero del Team Canada, dimesso dall’ospedale, ha voluto assistere alla partita dei compagni con la Dynamo Minsk. Porta un collare protettivo. La frattura all’osso laterale della vertebra cervicale lo costringe a muoversi con molta circospezione. «La spalla e il braccio mi fanno ancora un po’ male, devo stare attento a non muovere il collo. La buona notizia è che non devo farmi operare».

La prognosi è confermata: Devereaux dovrà rimanere fermo da sei a otto settimane. Il rientro in Ticino è previsto per stamattina. Dice ancora: «Spero che la guarigione si svolga secondo le previsioni. Nel frattempo non potrò pattinare, dovrò evitare ogni contatto fisico».

Forster, come è noto, è stato squalificato per un turno, mercoledì sera non ha giocato con il Davos contro l’Adler Mannheim. Devereaux, come detto, non ce l’ha con lui, anche se ha di fatto posto fine alla sua stagione. Dice ancora il canadese: «Nessuno scende sul ghiaccio con l’intenzione di fare male. Anche io ho la mia parte di responsabilità: al momento dell’impatto la mia posizione non era certo ideale».

Battendo a sorpresa il Team Canada, la Dynamo Minsk si è qualificata per la finale di giovedì contro il Davos. Una sorpresa per tutti, ma non per Ville Peltonen, uno dei punti di forza della formazione bielorussa. «È stata una partita molto veloce, dal gioco offensivo. Il Team Canada ha giocato molto fisico. Ma noi abbiamo disputato un torneo in crescendo, siamo migliorati di partita in partita. Merito anche del turn-over. Ogni giocatore ha riposato per una partita, e così ognuno, finora ne ha giocate tre invece di quattro».

A mandare in finale il Davos ha contribuito anche Paolo Duca. «Contro il Mannheim abbiamo mantenuto un ritmo molto alto: nel secondo tempo, quando abbiamo fatto moltissima pressione, si è visto che loro erano un po’ stanchi». E il Davos non sarà stanco in una finale che giocherà a poco più di 12 ore dalla partita con i tedeschi? Duca è categorico: «In finale la stanchezza non si sente più».

Alla Spengler si parla ovviamente anche di mercato. Dan Fritsche, 24 anni, canadese con licenza svizzera che oggi gioca in AHL a Syracuse, tenterà di tornare in NHL, dove ha giocato più di 250 partite (Columbus, NY Rangers, Minnesota). Se non ce la farà, punterà sull’Europa. Pare che il suo agente sia pronto a chiedere un contratto di circa 400 mila franchi a stagione e la clausola che Dan deva giocare da centro.

I club svizzeri che hanno la necessaria disponibilità finanziaria sono avvisati...

Kurt Wechsler/laRegioneTicino

Foto d'apertura: Keystone/Alexandra Wey

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