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PODISMOJenny ha la maratona nel sangue e ora mira a quella di Zurigo

22.12.09 - 14:54
La Moresi ricorda la sua avventura a New York: "È stata un’esperienza incredibile. Correre in mezzo a quella marea di persone e poi il tifo. Un sostegno che ti spinge ad andare sempre avanti"
Jennifer Moresi
Jenny ha la maratona nel sangue e ora mira a quella di Zurigo
La Moresi ricorda la sua avventura a New York: "È stata un’esperienza incredibile. Correre in mezzo a quella marea di persone e poi il tifo. Un sostegno che ti spinge ad andare sempre avanti"
SPORT: Risultati e classifiche

Per chi ha scelto la corsa a piedi quale disciplina privilegiata, la maratona rappresenta un qualcosa di importante, a volte fin troppo lontana, spesso irraggiungibile. Se poi si pensa a quella di New York si entra nel mondo dei sogni. Già avere il numero non è impresa tanto semplice in mezzo a 40’000 “eletti” che ogni anno scorrazzano nella Grande Mela.

Da sempre il Ticino che corre è presente. Anche con gente in grado di fare il risultato. Quest’anno, alla prima esperienza, è toccato a Jennifer Moresi piazzare il risultato importante. La portacolori dell’US Capriaschese ha chiuso al 26° posto con un valido crono di 2 ore 53’17” (1ª l’etiope Deratu Tulu in 2h28’52”).

«È stata una esperienza incredibile. Unica. Correre in mezzo a quella marea di persone e poi il tifo. Un passo dopo l’altro con nelle orecchie il vociare degli spettatori e questo per tutti i 42 chilometri e briciole della gara. Solo transitando dal quartiere ebraico si ritrovano attimi di silenzio, poi si riprende con il frastuono. È una cosa incredibile. Un sostegno che ti spinge ad andare sempre avanti».

Il percorso? «È fatto di tante salite e discese che da fuori non si percepiscono, ma quando devi affrontarle... Sabato ho rivisto la registrazione della gara ed effettivamente sembra tutta pianeggiante. Invece... provare per credere».

Il risultato. «Mi ero preparata bene con un collegiale in quota a St. Moritz (mai fatto in precedenza, almeno in maniera così intensa e mirata). Non sapevo però dove collocarmi e il piazzamento mi ha sorpresa visto che c’erano tante big in lizza e la prova era pure valida per il campionato americano. Il tempo, beh speravo di limare ancora due o tre minuti, credo che sia alla mia portata».

Dopo la meritata vacanza in Florida, sei tornata a casa e hai ripreso ad allenarti. «Sì, e devo dire che all’inizio il risultato ha fatto scalpore. Quando corri a New York tutto assume un peso diverso e anche chi di corsa a piedi capisce poco o niente si interessa. Ho poi partecipato anche a dei cross vincendo quello di Tesserete. Ho corso e vinto su strada a Zurigo e ad Ascona. I cross riprenderanno in gennaio e rappresenteranno la base in vista di una mezza (come test) e della maratona di Zurigo dell’11 aprile. L’ho già affrontata in passato chiudendo in 2h59’. Ci torno per fare meglio. Seguirò un percorso nuovo nella pianificazione. Andrò ancora in altura e questa volta per due settimane al Teide (Tenerife) dove lavorerò con Luca Foglia, che lassù ci va da diversi anni. Sarà l’occasione per macinare chilometri e trovare, se possibile, la condizione ideale per essere poi davanti nella sfida zurighese».

Ci sarà anche una seconda maratona in autunno? «Non lo so ancora, comincio a pensare alla prima poi si vedrà. Credo comunque che una sia già un notevole impegno (fisico e mentale), raddoppiare potrebbe essere eccessivo. Due per stagione secondo me sono comunque il massimo. Vedo del resto anche gli Elite che hanno tanta esperienza che si fermano ad un paio di maratone all’anno. Quindi... Per il resto disputerò gare su strada».

E la pista? «Devo essere sincera, non mi attira e non rientra nelle mie ambizioni e nemmeno nella mia mentalità. Preferisco correre su distanze un po’ più lunghe e su percorsi fuori dallo stadio».

Jenny ha la maratona nel sangue e quindi ha scelto una via ben precisa che sta seguendo con impegno e successo.

Mariano Botta/laRegioneTicino

Foto d'apertura: Jennifer Moresi

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