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CALCIOMarco Padalino avvisa la Grecia: "Sarà una Svizzera d'assalto!"

05.09.09 - 10:27
Il laterale destro di centrocampo della Sampdoria è sempre più una sicurezza per Ottmar Hitzfeld e lui ripaga la fiducia con determinazione: "Affronterò l'incontro con il coltello tra i denti"
Marco Padalino con Michel Pont e i compagni Phillip Degen
Marco Padalino avvisa la Grecia: "Sarà una Svizzera d'assalto!"
Il laterale destro di centrocampo della Sampdoria è sempre più una sicurezza per Ottmar Hitzfeld e lui ripaga la fiducia con determinazione: "Affronterò l'incontro con il coltello tra i denti"
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Marzio Mellini ha realizzato un'intervista per LaRegione Ticino con uno dei sicuri protagonisti di Svizzera-Grecia, il ticinese Marco Padalino.

FEUSISBERG - Marco Padalino, 26 anni a dicembre, in rossocrociato ha debuttato lo scorso febbraio nell’amichevole contro la Bulgaria. E da allora non ha più mollato la maglia che Hitzfeld gli ha affidato, quella di Valon Behrami.
Alla fiducia riposta in lui dal CT, il laterale destro di centrocampo della Sampdoria ha risposto con prestazioni convincenti, tanto da assurgere presto a beniamino dei tifosi, particolarmente generosi verso chi si guadagna la pagnotta senza mai risparmiarsi in campo.
Così, l’ex esterno del Lugano e del Piacenza ha preso parte al doppio confronto con la Moldavia valso i sei punti preventivabili e ha pure partecipato all’amichevole contro l’Italia di metà agosto, la prova generale in vista degli impegni decisivi, sabato a Basilea, mercoledì in Lettonia. Ormai è uno dei titolari inamovibili, anche se la condizione non è ancora al massimo: “Sto raggiungendo il picco di forma – conferma Padalino – la condizione è in netta crescita. Non si esce mai al massimo dai lunghi ritiri pre-campionato tipici delle squadre italiane. Ma ora ci sono vicino".
La sua Sampdoria si gode un primato in classifica a punteggio pieno che non è clamoroso, ma neppure era scontato dopo due giornate. Contro l’Udinese mister Del Neri ha però tenuto Padalino in panchina. Una scelta anomala... "Ho un ottimo rapporto professionale con l’attuale tecnico. Mi ha spiegato che l’esclusione dall’undici di partenza altro non era che una semplice applicazione di una rotazione interna, del tutto normale. Non mi sento rimesso in discussione dalla nuova guida tecnica, anche se a volte succede che un nuovo allenatore porti nuovi metodi e punti su giocatori diversi da quelli del suo predecessore (Mazzarri, ndr). Sono sereno, ho sempre giocato in precampionato. Un po’ di banale turn-over, nulla più".
Sorprese di questo genere non dovrebbero esserci contro la Grecia. La fascia destra è un affare ticinese. Senza Behrami tocca a Padalino. "Tatticamente abbiamo cominciato a lavorare mercoledì, con una doppia seduta piuttosto impegnativa. Sul piano squisitamente tattico nulla di nuovo da segnalare. Modulo e movimenti sono quelli noti, ma nulla trapela sulla composizione dell’undici iniziale".
La sfida con la Grecia è attesissima. Il St. Jakob Park sarà gremito (40’000 spettatori, tutto esaurito da tempo). In palio vi è ben più dei tre punti. C’è un biglietto per i Mondiali da staccare. "Ne siamo tutti consci, tuttavia l’atmosfera in seno al gruppo è piuttosto rilassata. C’è però grande consapevolezza di essere alla vigilia di un appuntamento molto importante, che intendiamo affrontare con il coltello tra i denti".
Dopo la Grecia si vola in Lettonia. La tentazione di risparmiare un po’ le forze in vista del duello di Riga è però spazzata via dal peso dell’incontro di sabato sera. "È proprio così. Ai lettoni non pensa nessuno, neppure un istante. Siamo concentrati sulla Grecia, una partita che ci vedrà impegnati fino alla morte. Inutile pensare al resto del programma", conclude Marco Padalino nell'intervista rilasciata a Marzio Mellini per LaRegione Ticino.

Foto d'apertura: Keystone/Walter Bieri

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