L'attuale patron del Lugano ed ex presidente del Verona, accusato di frode sportiva nell'inchiesta per delle partite risalenti alla stagione 2002/2003, chiarisce la sua posizione.
LUGANO - “In relazione all’indagine da parte dei magistrati di Palermo legata alla asserita frode sportiva e alle partite così dette aggiustate il sottoscritto Giambattista Pastorello, ex presidente della società Hellas Verona F.C. S.p.A., dichiara di essere totalmente estraneo ad ogni e qualsiasi fatto o circostanza legati a gare truccate.
In questa vicenda, laddove i fatti venissero confermati, ritengo che il sottoscritto, la società e i tifosi dell’Hellas siano parte lesa. Mi riservo quindi, nel caso in cui emergessero responsabilità, dirette o indirette, di dirigenti o tesserati della società di cui ero presidente, di agire a tutela del buon nome mio e conseguentemente della società che rappresentavo.
Giambattista Pastorello ha ricevuto dalla procura della Repubblica di Palermo un avviso di garanzia per frode sportiva.
I magistrati hanno iscritto nel registro degli indagati l'ex presidente del Verona nell'ambito dell'inchiesta sulle partite truccate, avviata dopo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, Marcello Trapani, avvocato ed ex procuratore sportivo di alcuni calciatori.
Secondo gli inquirenti ci sarebbe stato il tentativo di aggiustare alcune partite del Palermo alla fine del campionato 2002/03, fra queste quelle contro l'Ascoli (vinta in trasferta dal Palermo) ed il Verona (vinta in casa).
Pastorello è atteso domani negli uffici della procura per essere interrogato. Nell'occasione saranno sentiti anche l'ex direttore sportivo del Palermo, Rino Foschi, e i giocatori Franco Brienza, Salvatore Aronica e l'ex giocatore Vincenzo Montalbano.
Il patron dei bianconeri smentisce: "Domani non sarò in Sicilia, bensì a Lugano perché voglio essere vicino alla squadra durante la preparazione del primo confronto con il Lucerna. Sono tranquillo e penso solo allo spareggio!".
Datasport/GLM
Foto d'apertura: Ti-Press/Samuel Golay