PALLANUOTOLugano sconfitto, il titolo va al Kreuzlingen

KREUZLINGEN - È finita male sul più bello la finale-scudetto di ieri alla Hörnli per il Lugano. La squadra diretta da Salvati ha in pratica compromesso tutto nei primi due quarti dove, concendendo molto spazio in difesa a Vacho (autore di tre gol nei primi due quarti, tra cui le due prime reti della partita) e manovrando in modo troppo statico in attacco, con grandi difficoltà a dare la palla a Marino davanti alla porta turgoviese, ha chiuso sotto di cinque reti (6-1), un passivo che francamente nessuno avrebbe immaginato.

I ticinesi hanno però avuto il carattere per reagire e, giocando con più concretezza in avanti, hanno recuperato punto su punto, fino a segnare, nell'ultimo tempo, il 7-5 con Peric ed il 7-6 di Taglialatela a 1'42" dalla fine. Il clamoroso aggancio sembrava ormai imminente, ma i padroni di casa hanno retto al forcing finale degli avversari e così hanno potuto festeggiare il quarto titolo della loro storia.

Un vero peccato perché l'occasione era davvero propizia. Il Lugano aveva le carte in regola per vincere il tredicesimo titolo, ma come detto ha rovinato tutto nella prima parte della contesa, un po' come accadde la scorsa stagione nella "bella" di Horgen. Logicamente deluso Marino: "Il Kreuzlingen ha sfruttato il nostro appannamento iniziale ed inoltre ha saputo imbavagliarmi per bene, sapendo che se mi avesse lasciato un po' di spazio avrei potuto colpire. È andata così".

(2-1, 4-0, 0-2, 1-3)

Tramacera, Redder, Halapi (1), Stancarone, Keller, Kramer, Zahnd, Fässler (1), Vacho (4), Bär, Tary, Weideli (1).

De Nicola, Nigro, Graziani, Peric (3), Taglialatela (1), Bianchi, Knijnenburg (1), Rodic, Marino (1), Matta.

Kreuzlingen, 1’320 spettatori; arbitri Bezina e Jovanovic. Tiri: 21-12 (9-1, 6-4, 4-3, 2-4). Superiorità: Kreuzlingen 1/4, Lugano 3/8. Tre falli: 27' Vacho.