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SWITZERLANDERS«Dei miei colleghi so persino che intimo portano»

11.07.19 - 08:00
Il palco è la sua casa. L’attrice teatrale Barblin Leggio-Hänseler (54) calca le scene da trent'anni. Per «Switzerlanders» ci accompagna dietro le quinte
MAD
Barblin Leggio-Hänseler è un'attrice indipendente.
Barblin Leggio-Hänseler è un'attrice indipendente.
«Dei miei colleghi so persino che intimo portano»
Il palco è la sua casa. L’attrice teatrale Barblin Leggio-Hänseler (54) calca le scene da trent'anni. Per «Switzerlanders» ci accompagna dietro le quinte

Barblin, nel tuo contributo per «Switzerlanders» ci porti con te dietro le quinte del teatro. Perché?
«Per me si tratta di un’istantanea del mio lavoro che rispecchia perfettamente la mia attuale situazione di vita. Spesso, inoltre, gli spettatori di una rappresentazione teatrale sono curiosi e vogliono saperne di più su ciò che accade nel backstage. Così posso far capire un po’ come funziona questo mondo».

Ecco come partecipare

Vuoi realizzare insieme a noi il film per il cinema «Switzerlanders»? Allora prendi il cellulare o una videocamere e condividi con noi il tuo punto di vista personale sul nostro paese, la tua vita, i tuoi sentimenti e pensieri in uno o più video. Le riprese possono avere una lunghezza illimitata, ma devono assolutamente essere girate in formato orizzontale. Il giorno delle riprese, che rappresenterà un giorno normalissimo in Svizzera, è il 21 giugno. Più informazioni sul progetto e le modalità di partecipazione sono disponibili su

Dunque cosa succede dietro le quinte?
«Dato che lavoro come attrice indipendente per singole opere, non sono assunta da un grande teatro. In generale si può però affermare che avviene tutto in modo serrato. Sia in termini di luoghi che di persone. A volte si è in tournée per mesi e si dà una mano su tutti i fronti. Ci si trucca da soli, si costruiscono elementi di scena e si condivide anche il guardaroba. In pratica dei miei colleghi so perfino che intimo portano». (ride)

Da freelance è più difficile mantenere buoni rapporti?
«A volte è più faticoso rispetto ad avere un posto di lavoro fisso. Nel nostro paese il mercato è relativamente piccolo. Nell’ambiente ci si conosce e le voci girano in fretta. Se ad esempio bisticci con qualcuno, in certi casi la lite può essere usata contro di te dal prossimo potenziale committente».

Quanto è difficoltoso questo settore?
«Devi saperti sempre vendere in modi nuovi ai clienti e lottare per ogni incarico. Se continui a insistere con gli stessi clienti, può darsi che alla fine una chiamata arrivi. Altrimenti è una continua lotta. A volte vengono prese anche persone non del mestiere, prive di formazione. Per noi professionisti sono naturalmente una spina nel fianco. Personalmente ho un ingaggio fino a febbraio, poi non so cosa farò».

Riesci a vivere di questo lavoro?
«In generale in questo settore le paghe sono basse, di sicuro non ci si arricchisce. Chiaramente dipende poi anche dal fatto che si ricevano incarichi o meno. Se sì, allora si guadagna il giusto. Per circa una dozzina di rappresentazioni al mese guadagno 3'500 franchi, ma spesso lavoro di sera e nei fine settimana».

Perché partecipi a «Switzerlanders»?
«Sono una donna curiosa. Mi interessa molto conoscere persone che siano completamente diverse da me. «Switzerlanders» offre a me e a tutti gli altri la possibilità di dare uno sguardo a sfaccettature inconsuete del nostro paese. Così posso ampliare in qualche modo i miei orizzonti».

«Switzerlanders» è un progetto culturale di Tamedia

Il regista Michael Steiner spiega il progetto:

I consigli del regista Michael Steiner:

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