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«Io e le mie camicie orgogliosamente svizzere»

SWITZERLANDERS«Io e le mie camicie orgogliosamente svizzere»

24.06.19 - 08:00
Yari Copt, 40 anni, ex star dello skate ticinese, ha un’anima rossocrociata. Da qualche anno si è lanciato in una nuova sfida nel ramo della moda. E la sta vincendo
Noah Zygmont
«Io e le mie camicie orgogliosamente svizzere»
Yari Copt, 40 anni, ex star dello skate ticinese, ha un’anima rossocrociata. Da qualche anno si è lanciato in una nuova sfida nel ramo della moda. E la sta vincendo

LUGANO – «Sono un po’ incosciente. Ed è questa mia caratteristica a non farmi mollare mai». Yari Copt, 40 anni, è una persona determinata. Testarda. Capace di superare un tumore alla zona toracica all’età di 25 anni, e di fondare nel 2001 l’apprezzatissimo skate park di Lugano, oggi è un piccolo guru della moda svizzera. Il suo marchio Old Captain Co., orgogliosamente Swiss Made, va a gonfie vele. «Produco camicie. Originali e di qualità. Ho iniziato tre anni fa. E oggi sono presente in negozi di circa 30 città elvetiche, tra cui Zurigo, Ginevra, Losanna e Berna».

Ecco come partecipare

Vuoi realizzare insieme a noi il film per il cinema «Switzerlanders»? Allora prendi il cellulare o una videocamere e condividi con noi il tuo punto di vista personale sul nostro paese, la tua vita, i tuoi sentimenti e pensieri in uno o più video. Le riprese possono avere una lunghezza illimitata, ma devono assolutamente essere girate in formato orizzontale. Il giorno delle riprese, che rappresenterà un giorno normalissimo in Svizzera, è il 21 giugno. Più informazioni sul progetto e le modalità di partecipazione sono disponibili su

Yari produce le sue camicie in collaborazione con una fabbrica di Pregassona, la Dresdensia. «Faccio quasi tutto io. Dalla A alla Z. In più mi appoggio ad artisti o a giovani creativi. Ogni semestre, lancio una nuova collezione di camicie, con tessuti esclusivi. Per uomo e per donna. Perché ho scelto questo settore? Sono da sempre un tipo creativo, artistico. E ho scoperto che il Ticino ha una storia di camiceria che era quasi andata persa. Ho acquistato vecchi macchinari e mi sono messo all’opera».

Sposato con Paulina, residente a Viganello alta, Yari è un uragano. «All’inizio ho dovuto incassare anche parecchi rifiuti. Ma quando i negozi mi dicevano di “no”, io mi ripresentavo qualche mese dopo con un’idea migliore. Ho ottenuto credibilità con questa mia costanza, con questa voglia di dimostrare che desideravo raggiungere il mio obiettivo. E poi con il fatto che volevo impiegare materiale di qualità, puntando sempre e solo su camicie prodotte localmente. I prezzi? La qualità si deve pagare, ma ho tenuto prezzi onesti».

Papà vodese, mamma luganese, Yari è fiero della sua “svizzeritudine”. «Le mie camicie vanno anche all’estero. Negli Stati Uniti, o in alcuni Paesi dell’Europa, ad esempio. Ma al momento mi sto consolidando in patria. Grazie anche ad alcuni influencer e ai social network. Bisogna procedere a piccoli passi. Altrimenti ti fai male. E poi ci sono grossi problemi legati ai dazi, alle dogane, troppe spese per le spedizioni. La politica dovrebbe davvero fare di più per lo “Swiss Made”».

Un personaggio pieno di interessi. «Canto in una band rock, i “Those Furious Flames”. A settembre 2019 uscirà un nostro album. Collaboro anche con la radio (Radio 3iii), dove conduco uno show. E poi appena posso vado a correre in montagna». Per 15 anni Yari ha avuto un negozio di accessori per skateboard. «Ora l’ho ceduto. Volevo lasciare spazio ai giovani. Ma lo skate resta sempre una passione, non la lascerò mai. Sognavo da tempo di creare un mio brand. Sono un iperattivo. Questo mio mestiere mi permette di fare nove lavori in uno. Ho chiamato la linea “Old Captain” perché sono io il capitano di questa sfida». Rigorosamente a chilometro zero. «Io sono proprio “svizzero nel cuore”. Amo la natura, l’ordine, la pulizia. E ho un grande rispetto per l’ambiente. Quando qualcuno getta una sigaretta per terra, la raccolgo e gliela faccio buttare nel cestino. Non mi va che si rovini l’immagine della mia terra. La Svizzera per me è la nazione del buonsenso. A parte quando esagerano nel dare le multe per i parcheggi».

«Switzerlanders» è un progetto culturale di Tamedia

Il regista Michael Steiner spiega il progetto:

I consigli del regista Michael Steiner:

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