20 minuti porta sul grande schermo «Switzerlanders», un singolare film con la direzione artistica di Michael Steiner.
Michael, cos’è il progetto «Switzerlanders»?
«Sono partito dall’idea di cedere totalmente drammaturgia e direzione di scena, le mie principali competenze di regista, nelle mani delle svizzere e degli svizzeri di ogni giorno, invitando il maggior numero possibile di persone a inviarci video che ritraggono loro e la loro vita in Svizzera»
Ecco come partecipare
Vuoi realizzare insieme a noi il film per il cinema «Switzerlanders»? Allora prendi il cellulare o una videocamere e condividi con noi il tuo punto di vista personale sul nostro paese, la tua vita, i tuoi sentimenti e pensieri in uno o più video. Le riprese possono avere una lunghezza illimitata, ma devono assolutamente essere girate in formato orizzontale. Il giorno delle riprese, che rappresenterà un giorno normalissimo in Svizzera, è il 21 giugno. Più informazioni sul progetto e le modalità di partecipazione sono disponibili su switzerlanders.20min.ch
Dove sta, per te, la sfida?
«La direzione artistica di questo progetto è molto interessante perché mi consente di raccontare una storia a partire da materiale che inizialmente non conosco. Una storia che potrebbe svolgersi in un solo giorno, tra città e campagna o nell’arco di una vita intera, a seconda del tipo di materiale che riceveremo. Definire solo a posteriori l’ordine tematico e lo sviluppo drammaturgico del film sarà estremamente impegnativo e stimolante».
Cosa vorresti vedere nei video inviati?
«Spero ci sia un po’ di tutto, dalla salita agli alpeggi fino a situazioni della vita quotidiana in ufficio e a scuola, nonché circostanze private come feste in famiglia e compleanni. Storie d’amore, momenti felici e infelici, impressioni dalla natura: i partecipanti possono mostrare qualunque cosa li colpisca ed esprima ciò che la Svizzera significa per loro, nella loro lingua o senza parole».
Come procederai dopo aver ricevuto i video?
«Insieme al mio team faremo una selezione iniziale di tutti i clip e li ordineremo in senso tematico. In seguito io e il mio montatore Michael Kaufmann scriveremo una sorta di sceneggiatura, una trascrizione finalizzata a far confluire le diverse trame in un’unità complessiva da portare sul grande schermo».
Che importanza avranno nel film musica e montaggio?
«In una pellicola che combina centinaia di inquadrature e prospettive diverse, il ruolo del montatore è essenziale. Anche la musica è importante per comunicare le emozioni e creare un senso di appartenenza».
I contenuti generati dagli utenti oggi sono un po’ ovunque. Serve un film così nell’era dei social media?
«Sì, ne sono convinto. Siamo tutti costantemente impegnati a creare un’immagine ideale di noi stessi su Instagram, Facebook e co. Questo lato così ben curato delle persone mi interessa poco. Ciò che voglio è vedere i volti veri, privi di filtri. È un esperimento sociale quello che tentiamo qui, e spero che alla fine riusciremo a rappresentare il nostro paese per com’è realmente, bello e variegato. Vogliamo che il film sia un documento del nostro tempo, che mostri la Svizzera autentica».
Con lo smartphone abbiamo tutti una videocamera sempre a portata di mano. Serviranno ancora i registi in futuro?
«Riprendere immagini in movimento è sempre più facile. Raccontare una storia nel modo giusto, tuttavia, è e rimane un lavoro artigianale. Grazie alla tecnologia è vero però che siamo la prima generazione per la quale è concepibile un film come questo».
Inserirai nel film anche un clip girato da te?
«Questo è un segreto».
Su Michael Steiner
Il regista Michael Steiner (49 anni) ha riempito i cinema con «Grounding», «Il mio nome è Eugen» e «Il viaggio di Wolkenbruch tra le braccia di una shiksa». 20 minuti lo ha coinvolto come direttore artistico nel progetto «Switzerlanders». Steiner cederà la regia ai partecipanti: il film si baserà esclusivamente su contenuti generati da questi ultimi.
«Switzerlanders» è un progetto culturale di Tamedia