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SPECIALE FORMAZIONEUna formazione per anticipare i bisogni della società

27.05.20 - 08:00
Nuova formazione presso la Supsi per creare figure professionali di cui le aziende hanno bisogno.
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Una formazione per anticipare i bisogni della società
Nuova formazione presso la Supsi per creare figure professionali di cui le aziende hanno bisogno.
C’è tempo fino a metà luglio per iscriversi al Bachelor in Data Science and Artificial Intelligence.

«Ci sono attività e compiti per cui l’essere umano potrebbe necessitare dell’aiuto di qualcosa o di qualcuno più bravo di lui». È questa la consapevolezza che sta alla base dell’intelligenza artificiale.

Anche per questo vengono creati degli algoritmi che gli consentano di estrarre conoscenza da grandi quantità di dati. Data Science e Artificial Intelligence. Proprio il nome del nuovo Bachelor offerto dal Dipartimento tecnologie innovative della Supsi a partire da settembre 2020.

Un nome altisonante in inglese che rischia di scontrarsi con i pregiudizi e la percezione della realtà. Ma basta capire la differenza tra “scienza dei dati” e “intelligenza artificiale” per comprenderne l’utilità. «L’intelligenza artificiale potremmo definirla come un sogno che diventa realtà - spiega Alessandro Facchini, ricercatore presso il Dipartimento tecnologie innovative della Supsi e coordinatore del gruppo di lavoro che ha strutturato l’offerta formativa del nuovo Bachelor -. L’idea è di creare una macchina che permetta di svolgere dei compiti che di solito necessitano di intelligenza umana. Per prendere una decisione, raccogliamo dei dati. A volte, però, ve ne sono talmente tanti che non riusciamo a rilevare un pattern. Se vogliamo estrarre conoscenza utile, dobbiamo avere dei metodi efficaci. Ed è lì che entra in gioco l’apprendimento automatico, gli algoritmi».
Le competenze acquisite nell’ambito del Bachelor Supsi consentono di migliorare la presa di decisione basandosi sull’estrazione di conoscenza da grandi quantità di dati attraverso algoritmi. 

L’intelligenza artificiale e la scienza dei dati stanno entrando sempre di più nella vita di tutti i giorni. «Il telefonino è praticamente una estensione della nostra mente - dice Facchini -. Comunicare con Siri e Alexa, utilizzare lo smartphone, approfittare della domotica in casa. Si tratta di intelligenza artificiale che adempie ad un compito che tipicamente svolge l’essere umano». Ma stanno cambiando anche il panorama industriale ed economico. Se da una parte c’è la necessità di accogliere questi cambiamenti, di creare valore aggiunto, manca l’offerta, in termini di istruzione. E la Supsi prova con questo Bachelor a «portare soluzioni dove prima non ce n’erano». Se viene offerta questa formazione è perché il mondo evolve e l’azienda ha bisogno di questa nuova figura professionale. «Bisogna avere profili che siano capaci di guidare l’innovazione. È la persona a disegnare l’algoritmo e a scegliere il contesto in cui applicarlo, il tipo di intelligenza artificiale da utilizzare e come allinearla a bisogni e necessità».

Per alcuni potrebbe sembrare un modo per consentire alle aziende di violare la privacy degli utenti frugando tra i “clic” fatti giornalmente. «È chiaro che nella professione, il fatto che noi andiamo a utilizzare certi dati, ha delle conseguenze - aggiunge il ricercatore - . In termini di etica, legge e quindi di privacy. Ma durante il Bachelor della Supsi lo studente non impara solo a capire il problema e applicare l’algoritmo, sviluppa una conoscenza anche in merito alle conseguenze etico-sociali-legislative». Oltre ai vari corsi tipici legati all’intelligenza artificiale, ce n’è uno di etica già dal primo anno. E in seguito un corso più specifico di “etica, law and privacy”. «Il percorso di studi va aldilà della formazione prettamente tecnica e informatica, c’è anche una piccola ma importante componente umanistica». 

Chi verrà formato ne uscirà non solo con competenze tecniche legate alla scienza dei dati e all’ intelligenza artificiale, ma anche con le conoscenze dei contesti in cui andrà ad aiutare l’azienda o il settore. Dovrà, al termine del Bachelor, «essere capace di avere quell’approccio e quella sensibilità etica necessarie a comprendere le conseguenze del suo lavoro». Cosa ancora più importante, dovrà essere in grado «di comunicare quello che sta facendo agli altri, saper spiegare la soluzione o l’innovazione che ha trovato, perché attorno a lui potrebbe avere delle persone non competenti in ambito di intelligenza artificiale».

Il Bachelor in Data Science and Artificial Intelligence prenderà avvio il 14 settembre. La classe sarà piccola, elemento tipico dei corsi in Ingegneria SUPSI, per favorire il rapporto docente-studente. L’insegnamento è in lingua inglese, concepito «come uno strumento professionale, non una barriera, soprattutto legato alla tecnica». Lo studente può scegliere di seguire alcuni corsi in italiano, se disponibili, ma verrà comunque supportato durante tutto il percorso, anche a livello linguistico.

 

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