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L'OSPITENon ci sono vaccini contro le brutture

14.04.21 - 15:26
Marion Eimann, Muralto democratica, candidata al Municipio num. 2 e al Consiglio Comunale di Muralto num. 7
Marion Eimann
Non ci sono vaccini contro le brutture
Marion Eimann, Muralto democratica, candidata al Municipio num. 2 e al Consiglio Comunale di Muralto num. 7

L’essere umano non mi è mai sembrato così potente. Sull’arco di un anno di pandemia, abbiamo dimostrato una capacità straordinaria di adattabilità e di flessibilità. Il COVID è passato da flagello biblico a qualcosa che possiamo superare se adotteremo le giuste strategie economiche e sanitarie. Se poi ci voltiamo a guardare il passato, sono più unici che rari gli episodi in cui, su scala mondiale, le nazioni si
sono mosse per fare un passo in avanti, tutte insieme.

Ovviamente, la Storia ricorderà la calamità ma celebrerà anche la fantastica corsa contro il tempo per sconfiggere la malattia e per rincorrere i vaccini, investendo risorse colossali, con l’unico obiettivo di proteggere il bene comune.

Lo sforzo che ogni paese ha prodotto è una fonte di ispirazione. Mi chiedo, però, come sia possibile non lasciarsi contagiare da questo spettacolo motivazionale anche nel nostro piccolo, preferendo strategie infruttuose che consistono nel tappare i buchi con cerotti improvvisati, senza lungimiranza, come se i problemi potessero risolversi da soli.

E qui stringo la lente per mettere a fuoco la dimensione comunale. A Muralto – se vogliamo chiamare le cose con il loro nome – abbiamo un problema importante sul lungolago. Una porzione di terra, tra montagne e palme, di meno di 2 kmq e che è stata un fiore all’occhiello per anni, con i suoi alberghi di richiamo e i giardini suggestivi. Per i residenti era una garanzia di una qualità di vita e per i turisti nazionali e internazionali un panorama da cartolina. Ultimamente però, il quai muraltese l’unanimità la fa attorno al malcontento. I residenti si sentono abbandonati nella ricerca della quiete notturna e nel sentirsi sicuri. I giovani non sanno dove andare e serata dopo serata, si aggiungono tacche alla tensione e alla frustrazione degli esercenti costretti a sopportare costi supplementari per assicurare la protezione
del loro commercio. Senza parlare dei turisti che sono accolti tra servizi pubblici puzzolenti sulla stradina pedonale e container che rigurgitano i rifiuti. Se non arrivano i ratti, possiamo tirare un sospiro di sollievo.

Dobbiamo farcene una ragione. Anche se i bar e i ristoranti dovessero riaprire – e quanto lo vogliamo! – il problema della gestione del lungolago a Muralto rimarrà fino a quando chiusure e limitazioni faranno parte dell’artiglieria per arginare i contagi. La stagione turistica è iniziata, gli alberghi sono pieni e i cittadini – giovani e non – hanno voglia di vivere in una zona sicura e pulita.

Occorrono delle misure immediate, a misura della bellezza del lago: una segnaletica curata e chiara, predisporre dei servizi igienici puliti, accoglienti e attenti alla qualità del paesaggio. Dobbiamo prevedere luoghi d’incontro alternativi e studiare le soluzioni coinvolgendo chi vive e lavora sul lungolago. E poi non potrà mancare una strategia urbanistica sul lungo termine, immaginando come nei prossimi anni
questo territorio possa tornare a essere il testimonial dell’ente turistico.

La scienza non può produrre i vaccini per riqualificare il nostro Comune, ma la politica sì.

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