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L'OSPITEL’economia la politica e la responsabilità morale

04.03.21 - 12:11
Massimo Bartolini, Candidato consiglio comunale di Lugano, Partito Verdi liberali
Max Bartolini
L’economia la politica e la responsabilità morale
Massimo Bartolini, Candidato consiglio comunale di Lugano, Partito Verdi liberali

Nell’ultimo anno abbiamo sentito spesso le frasi “è un atto di responsabilità”, “un dovere morale e civico” ebbene adesso mi chiedo dove sta la responsabilità sociale delle aziende e della politica?

Da 12 mesi il settore economico sta chiedendo, giustamente, a gran voce aiuti economici allo Stato per le perdite economiche dovute alle restrizioni e chiusure forzate, ma chiedono anche alla popolazione di acquistare a km 0 e nei negozi del territorio e fin qui niente da eccepire, se non fosse che i dati appena pubblicati a livello Cantonale parlano di 10'000 posti di lavoro persi, di cui il 60% a scapito di lavoratrici, mentre il numero di frontalieri è in continuo aumento.. un paradosso.

Inoltre negli scorsi mesi abbiamo letto di ditte che, dopo aver comunque ricevuto aiuti finanziari, hanno licenziato senza problemi, hanno distribuito dividendi e aumentato gli stipendi di manager, ci può stare chiedere sacrifici alla popolazione, di acquistare in Ticino, fargli rispettare restrizioni per dovere civico, ma adesso tocca alle ditte e alla politica dimostrare quel dovere civico e di responsabilità, far valere quell’ attaccamento al territorio e ai residenti.

Questa mancanza di responsabilità e di lungimiranza, prima o poi si rivolterà contro, perché una società senza lavoratori, con persone in assistenza non può far altro che portare ad un calo di acquisti e di spesa interna. I grandi distributori, che più di altri hanno beneficiato della chiusura dei confini, dovrebbero cominciare a invertire la tendenza nella sostituzione del personale residente e abbassare i prezzi dei
prodotti, che per molti sono inaccessibili.

Anche la politica dovrebbe cominciare a fare qualcosa di forte per sostenere i lavoratori residenti, bloccando il rilascio e richieste di permessi G per i prossimi 3 anni, mettere dei tetti massimi di personale frontaliero per ogni azienda e oltre quei limiti tassare fortemente per ogni singolo lavoratore estero oltre quella soglia.

Poi ci sono gli uffici URC, che invece di far fare corsi di 30 giorni per scrivere 2 lettere e un CV, dovrebbero proporre corsi di lingua, di informatica e di perfezionamento. Non dimentichiamoci anche dei comuni, del Cantone e le aziende pubbliche, che dovrebbero effettuare assunzioni SOLO di personale residente, anche a costo di dover formare persone non qualificate.

Non si può andare avanti a chiedere sacrifici e atti di responsabilità alla popolazione, facendo i finti moralisti, la popolazione ha già dimostrato tutto negli ultimi 12 mesi, adesso tocca alle aziende, allo Stato e alla politica, basta proclami e slogan elettorali, adesso servono i fatti, compattezza e unione di intendi, se no il prezzo d pagare sarà elevato per tutti.

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