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L'OSPITELa candidatura, un impegno dovuto

01.03.21 - 14:49
di Mirko Audemars, Candidato al Consiglio comunale di Lugano, PLR
Mirko Audemars, Candidato al Consiglio comunale di Lugano, PLR
La candidatura, un impegno dovuto
di Mirko Audemars, Candidato al Consiglio comunale di Lugano, PLR

Non è banale riassumere a dei potenziali elettori i motivi che spingono a figurare tra i candidati ai cancelletti di partenza per un’elezione, nel mio caso quella per il Consiglio comunale di Lugano. Una spiegazione che molti hanno dovuto dare prima di tutto a sé stessi e al proprio entourage. “Chi te lo fa fare” è la reazione più gettonata, soprattutto se un candidato, accanto al nuovo hobby, sta affrontando sfide a livello professionale – nel mio caso quale responsabile di un’impresa di medie dimensioni – e a livello familiare, ad esempio nella veste di padre o madre di famiglia.

Ma il sistema di milizia svizzero – grazie al quale pure i parlamentari federali svolgono spesso un’attività professionale accanto al mandato politico – non permette scuse. E queste non se le vuole più permettere nemmeno chi scrive queste righe. Quante volte, proprio noi esponenti del mondo economico lamentiamo una politica che a nostro avviso non tiene conto a sufficienza delle esigenze di chi fa impresa e che impone ostacoli ingiustificati, costosi e inefficienti? Spesso. E in tempi di coronavirus, ancora di più.

Ma reclamare si sa è facile, anche se con animo sincero e in base a preoccupazioni nobili. Tuttavia, se oggi la Svizzera si posiziona tra le nazioni più performanti a più livelli, è proprio perché nel corso delle generazioni è stato possibile disporre di attori in politica con i piedi ben saldi per terra, confrontati a sfide quotidiane di vario genere e dunque capaci di decisioni misurate e in linea con le necessità di cittadini ed economia. Il principio di milizia svolge così un ruolo preponderante per il nostro benessere attuale.

Anche la mia Città, Lugano, necessita di nuovo di decisioni concrete, pragmatiche e vicine al cittadino. Da decenni si discute di un polo sportivo che, appena presentato, già divide gli animi. O ancora, in un’era Alptransit che avvicina la Città a meno di 2 ore dal centro di Zurigo, i dibattiti attorno al nuovo centro congressuale stanno già minando le sue fondamenta politiche, neanche ancora realizzate. Anche il potenziale delle ondate aggregative dei primi anni 2000 non è stato ancora sfruttato. È tempo di fare - nell’interesse dei cittadini di un Luganese da qualche tempo orfani della loro “Città locomotiva”.

Come un’impresa, Lugano è costantemente in concorrenza: per attirare nuovi cittadini e contribuenti, nuovi turisti e un tessuto economico in grado di generare impieghi di alto valore aggiunto e ricadute finanziarie. Come per un’impresa, occorrono un paio di ingredienti determinanti: visione, collaborazione, tanto olio di gomito, e capacità di non smarrire la via in caso di contraccolpi e imprevisti. Insieme ad altri, anche il sottoscritto è pronto a dare una mano. Una mano dovuta, alla Città del nostro cuore, chiamata a riprendere un ruolo di primo piano.

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